(M. De Santis) – Tutte e due corrono: la Roma, nonostante tutto, per acchiappare un terzo posto non ancora impossibile e la Fiorentina, anche se c’è chi sta messo peggio (leggasi Genoa), per sfuggire a un terzultimo posto sempre e comunque nei paraggi. Sogni di Champions e di salvezza, incubi di non vedere per niente l’Europa e di retrocessione: i confini tra il bene e il male sono labilissimi. E l’incontro ravvicinato dell’Olimpico servirà proprio a indirizzare da una parte o dall’altra i destini, le speranze e le paure delle due duellanti. La Roma si augura di affrontarlo potendo contare su Totti. Più un augurio che una certezza, visto che il capitano non sta benissimo.
Tutta colpa di una fastidiosa sindrome pre-influenzale che ieri lo ha fatto tornare anzitempo a casa con febbre a non più di 37 e un bel po’ di doloretti articolari. Il sì o no arriverà questa mattina al momento di alzarsi dal letto: se la situazione migliorerà la presenza di Totti tra i convocati dovrebbe essere assicurata e quella dal primo minuto possibile, altrimenti, in caso di uno sbalzo di temperatura verso l’alto, dovrà alzare bandiera bianca. Il pronostico generale, subordinato a quello che dirà il termometro, è che alla fine, di riffa o di raffa, il capitano possa farcela. Anche perché, dubbio Totti a parte, Luis Enrique ha gli attaccanti contati: Bojan e Lamela squalificati per uno e tre turni, i giovani Tallo e Piscitella «rubati» alla Primavera per le ultime due sedute e i soli Osvaldo e Borini sicuri di partire titolari. Da Totti, poi, dipenderà anche la posizione di Pjanic: trequartista come a Torino o interno come per la maggior parte della stagione. Gli ordini di Luis Enrique per il bosniaco e per De Rossi, apparentemente destinato a tornare in mezzo al campo ma ieri provato di nuovo in difesa in coppia con Heinze, riguarderanno anche i destini di Gago, Marquinho e di uno uno tra Heinze e Kjaer. Gli ultimi esperimenti, oltre al ritorno di Cassetti nel gruppo, indicano in Rosi e Taddei i favoriti di giornata per fare su e giù sugli esterni.
L’unica certezza, anche se può sembrare singolare, è in porta: ci sarà Curci. Con Stekelenburg squalificato e Lobont non ancora pronto, il grado di dodicesimo spetterà a Pigliacelli. In casa Fiorentina, invece, Delio Rossi può sorridere per i ritorni di non poco conto di due come Jovetic e Amauri, storcere il naso per la squalifica dell’acciaccato Pasqual e il fastidio accusato ai flessori della coscia dall’ormai separato in casa Montolivo e sperare nella forza di volontà di Behrami, convocato ma non proprio al top. “Voglio vedere una Fiorentina libera di testa – si è augurato il tecnico viola – abbiamo i valori per tirarci fuori da questa classifica. La discontinuità della Roma? La società ha fatto una scelta precisa, chiuso un ciclo e puntato tutto su un allenatore giovane e straniero: a volte si ottiene tutto e subito, altre serve pazienza”. Oggi, da una parte e dall’altra, servono solo i tre punti.