La stangata sta per arrivare: il 7 o 8 maggio il super procuratore Stefano Palazzi e il suo pool manderanno sotto processo (sportivo) almeno una cinquantina di tesserati, oltre a decine di società fra A, B e Lega Pro. I processi sportivi, molto probabilmente, sconvolgeranno le classifiche e qualche società rischia di non partecipare nemmeno alle Coppe europee della prossima stagione. E questa è solo la prima stangata. In A rischiano subito Atalanta, Siena, Lecce, Chievo, Novara e probabilmente anche Genoa e Lazio (a meno che rientrino nella seconda tranche). Il processo comincerà a fine maggio. Le penalizzazione dovranno essere afflittive: incideranno quindi sulle classifiche di questa stagione o sulla prossima. Il secondo processo sarà a luglio, subito dopo gli Europei di Polonia-Ucraina: Palazzi aspetta le carte di Bari e Napoli. Ci saranno altre squadre coinvolte: il Bari, stando a intercettazioni e deposizioni, sembra spacciato (con la responsabilità oggettiva, lo ricordiamo, è previsto l’ultimo posto in classifica) e in serie A non soltanto il Napoli. Alla fine le società di A coinvolte potrebbero essere addirittura 12 o 13. Ma dipende tutto dai tempi, e dalle carte, delle Procure della Repubblica che indagano su questo marcio. Per ora-grazie a Cremona- ci sarà questa prima legnata su un calcio che già ha un sacco di problemi e non gode certo di una buona immagine., Ma di amnistia non se ne parla, ed è giusto così. E nemmeno si può cambiare in corso la responsabilità oggettiva. Palazzi, come in passato, sarà molto severo coi calciatori. Meno con i club. Ma i timori di sconvolgimenti sono tanti e tengono decine di club col fiato in sospeso. Intanto si pensa anche al futuro. Perché il fenomeno delle scommesse è davvero devastante. Si è mossa la serie B, con alcune iniziative lodevoli (ad esempio: “beni congelati a chi scommette”) del presidente Andrea Abodi. Si è mossa la Lega Pro. Silenzio dalla Lega di A. Ma non è certo una novità…
Ranking Uefa: quest’anno l’Italia è soltanto sesta
Ranking Uefa 2012 (dal 2007 alla stagione in corso): 1) Inghilterra 84,285; 2) Spagna 83,900; 3) Germania 75.019, 4) Italia 59.581. Ci sono due spagnole in finale di Europa Legaue (Atletico Madrid e Bilbao), una inglese (Chelsea) e una tedesca (Bayern) in finale di Champions. Per quanto riguarda la classifica stagionale, l’Italia è addirittura sesta, battuta anche da Portogallo e Olanda. Che brutta fine.
Lotito addio consiglio federale: ora che farà la Lega di A?
E adesso che fa la Lega di serie A? Dopo l’ultima squalifica Claudio Lotito non potrà più ricoprire-per almeno dieci anni- cariche di Lega e nemmeno potrà essere scelto come consigliere federale (carica a cui temeva moltissimo). Il n1. della Lazio, oltre a due condanne penali, infatti ha accumulato oltre un anno di squalifica (esattamente sedici mesi e mezzo). Una brutta fine per l’ex moralizzatore del calcio. Come lui è messo (male) anche Zamparini, patron del Palermo che dopo la nuova squalifica ora minaccia le dimissioni (non è certo la prima volta…). Il presidente della cosidetta Confindustria del pallone, Maurizio Beretta, è in scadenza da marzo dello scorso anno e mai è stato sostituito, mancano il vicepresidente di Lega e un consigliere. Va trovato un nuovo consigliere federale al posto di Lotito. Cosa aspettano? C’è davvero la volontà di Andrea Agnelli di fare il consigliere federale? Sembrerebbe di no. Ma certo, tutte queste cariche non si possono lasciare vacanti. Pare adesso che ci sia una corrente di pensiero, in Lega, che vorrebbe prorogare Beretta non solo dopo i Giochi di Londra ma addirittura sino a dicembre di quest’anno (visto che non si trova il sostituto). Fosse per il Coni avrebbe già chiesto, da tempo, il commissariamento della Lega maggiore: ma ci sono gli elementi?
Commissione medico sportiva istituita dal Coni
Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha informato il Ministro del Turismo e dello Sport, Piero Gnudi, di aver provveduto a istituire “una Commissione di alto rilievo medico-scientifico, al fine di migliorare l’attuale sistema di tutela sanitaria delle attività sportive, compresa la prevenzione sui campi di gara”. La Commissione sarà presieduta da Luigi Frati, rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma, ed è composta da Enrico Garaci (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità), Maurizio Casasco (presidente Federazione Medico Sportiva Italiana, Francesco Fedele (presidente della Società Italiana di Cardiologia), Paolo Albarello (direttore dell’Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni dell’Università di Roma “La Sapienza” di Roma), Fabio Pigozzi (presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport) e Paolo Zeppilli (direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport del Policlinico Gemelli di Roma). La commissione si insedierà nei prossimi giorni e, in base alla specificità dei singoli casi trattati, sarà integrata – di volta in volta – dal medico responsabile della competente area dell’Istituto di Scienza e Medicina dello Sport del Coni. Un segnale importante dopo le morti sconcertanti e improvvise di alcuni sportivi, fra cui, l’ultimo, Morosini.
Norme più dure con chi non paga gli stipendi. Finalmente
Stavolta è soddisfatto addirittura Mario Macalli, presidente della Lega Pro: il consiglio federale della Figc, oggi, ha approvato norme più dure sui pagamenti degli stipendi. Per iscriversi al campionato, i club professionistici in futuro dovranno aver saldato anche il mese di aprile. Il limite dei pagamenti per i club quindi non sarà più di novanta giorni ma di due mesi. Stop confermato ai ripescaggi: la Lega Pro ha fissato anche la barriera dei 60 club (il sindacato calciatori si è astenuto). Si potrebbe arrivare già quest’anno, con soli tre gironi. Ma l’importante è che sia passato il principio. Basta con questi campionati con gli asterischi, con troppi club penalizzati perché non pagano gli stipendi. Succede soprattutto in Lega Pro ma anche in serie B. Stabilito inoltre di studiare la situazione dell’omertà: dopo il caso di Marassi ci vogliono norme più dure nei confronti dei club che intrattengono rapporti proibiti o pericolosi con tifosi che poi si dimostrano ricattatori. Vedi appunto quello che è successo al Genoa. Un problema che Giancarlo Abete ha preso a cuore, dopo lo scempio della maglia.
Fonte: Repubblica.it