(M. Ferretti) – Dopo aver segnato due volte di testa, Marco Antônio de Mattos Filho, detto Marquinho, cioè l’acquistinho di gennaio della Roma (copyright W.Sabatini), sabato sera contro il Napoli è andato per la prima volta a bersaglio con il sinistro, il suo piede preferito. Tre gol con la maglia della Roma, per il brasiliano arrivato in prestito dal Fluminese; tre reti tutte all’Olimpico, contro Novara, Udinese e appunto Napoli. Tre gol e una serie di prestazioni, eccezion fatta per la partita d’esordio a Bergamo e quella di Lecce, che lo sta spingendo verso la conferma. Per acquistarlo a titolo definitivo servono 4,5 milioni di euro (da pagare in due rate), ma se la Roma davvero vorrà tenerselo potrebbe anche spuntare un piccolo sconto (magari soltanto una diversa rateizzazione).
IL MESSAGGERO Marquinho, una conferma a forza di gol
Ma la Roma lo vuole tenere? Il dibattito sul futuro di Marquinho negli uffici di Trigoria è molto serrato, al di là dei soldi che dovrebbero essere investiti: il brasiliano è davvero un buon giocatore oppure sembra più bravo di quello che è in realtà perché intorno a lui c’è il vuoto o quasi? Forse un po’ l’una e un po’ anche l’altra cosa: non stiamo parlando di un fenomeno, ma, visti i numeri, neppure di una solenne schiappa. A far pendere l’ago della bilancia dalla parte della conferma sono parecchie cose: la sua capacità/facilità di adattamento al calcio italiano, ad esempio; oppure il suo diventare protagonista positivo in un momento negativo assai per la sua (nuova) squadra; o ancora la sua qualità nella percussione verticale, soprattutto sui palloni alti. Marquinho non è un giocatore che ti cambia una squadra, ma in una rosa che ha ambizioni ci può stare. S’era presentato dicendo di avere due modelli, Zidane e Ronaldinho, ma in questi primi mesi di Roma non ha dimostrare di somigliare né a questo o né a quello. Si sono sprecati, invece, i (facili) paragoni con Perrotta per via della sua capacità di inserimento senza palla, però sul piano puramente tecnico tra i due non c’è paragone, con il brasiliano nettamente più bravo.
A Roma si è ambientato in un attimo, complice la presenza al suo fianco di Jaqueline, la sua fidanzata. A proposito: Jaqueline è quella ragazza dai capelli lunghi e neri che ieri mattina è finita sulle foto di tutti i giornali perché teneva in braccio il piccolo Jordan, il figlio che Fabio Simplicio è corso ad abbracciare, facendo invasione di tribuna, dopo la rete al Napoli. Marquinho ha legato con il clan dei brasiliani, l’altra settimana ha partecipato con i suoi connazionali al (doppio) matrimonio di Cicinho ma – raccontano dal Bernardini – non c’è un solo compagno che ne parli male. Luis, dopo aver aspettato che tornasse in condizioni atletiche accettabili, gli ha sempre dato fiducia, l’ha impiegato stabilmente da intermedio di sinistra nel centrocampo a tre ma in caso di necessità gli ha chiesto di fare anche il trequartista e l’esterno basso a sinistra, ricevendo in cambio prestazioni positive. “Lo abbiamo preso perché ha qualità che ci mancavano”, disse il ds Sabatini presentando il brasiliano. “Sta facendo molto di più rispetto a quanto ci aspettavamo. Può saltare l’uomo, attacco lo spazio e verticalizza. Non solo, ancora non lo avete visto come calcia. Si è messo a disposizione con umiltà, ti chiede dove sbaglia e dove può migliorare. Siamo tutti molto felici, è stato un grande acquisto”, il virgolettato di Luis Enrique prima della partita contro la Fiorentina. Sta a vedere che alla fine Marquinho resterà a Roma e sarà invece Luis ad andarsene…