(M. Pinci) – Luis Enrique sì, Luis Enrique no. E poi?La stagione fallimentare della Roma, che difficilmente riuscirà a centrare un posto nell’Europa League della prossima stagione, condizionerà decisamente le scelte del club su chi confermare in organico. Perché in attesa di conoscere il parere (e il nome) del tecnico della prossima stagione, dei 28 giocatori scesi in campo con addosso la maglia giallorossa, la metà potrebbe partire. In più, bisognerà sistemare i rientranti Pizarro, Borriello e Brighi. È pronta una nuova rivoluzione.
BOJAN: MAI PIÙ CON LUIS – Pigliacelli in porta, Cicinho e Cassetti esterni, Juan e Heinze centrali. Poi, Simplicio, Greco e Perrotta, con Bojan, Tallo e Piscitella. No, non è la formazione della Roma in vista del match di sabato sera, ma un undici “virtuale” di giocatori in uscita. O quantomeno in bilico. A cui si potrebbero aggiungere anche i “prestiti” di Kjaer, Gago e Marquinho. Ma se per loro la Roma sarebbe disposta a un sacrificio pur di poterli avere ancora a Trigoria, degli altri si farebbe a meno senza troppo dolore, considerato che l’esercito degli undici “indesiderati” è costato al club quasi 25 milioni nell’ultima stagione. E se Pigliacelli (già del Parma), Cassetti e Cicinho saluteranno senza dubbio la comitiva, c’è chi ancora non ha idea di cosa farà nella prossima stagione. Prendete Bojan: l’accordo tra Roma e Barcellona prevede un altro anno di prestito “mascherato”, prima che Roma e Barcellona debbano risolvere definitivamente la sua situazione. Ma dopo un anno con più ombre che luci il suo rapporto con Luis Enrique è ai minimi termini: se dovesse restare l’asturiano, Bojan chiederebbe apertamente al Barça di tornare a casa, o quantomeno di trovargli un’altra sistemazione. A Roma era arrivato per giocare con continuità, ma i 1387 minuti giocati ne fanno l’attaccante meno impiegato della rosa nonostante sia in vetta nel numero di partite giocate, 31. Una situazione che non è disposto a sopportare un altro anno. Tallo e Piscitella, invece, è probabile che vadano a giocare, magari in serie B: a loro, la Primavera inizia a stare stretta.
HEINZE TORNA A CASA, JUAN TRA CINA E FLAMENGO – Discorso diverso da quello di Heinze: il rinnovo automatico per un’altra stagione è scoccato alla presenza numero 25, ma l’argentino non si accontenta di un altro contratto a gettone e vorrebbe ridiscutere i termini. La Roma è di tutt’altra idea, però: per questo, l’ex Marsiglia sembra orientato a scegliere tra il River e il Lanus fortemente interessati a riportarlo in Argentina. Quasi scontato, ormai, il suo addio. Come quello di Juan: la Roma aveva in mano un accordo con lo Shanghai Shenhua, ma negli ultimi giorni la soluzione cinese sembra essersi raffreddata. Si è interessato il Flamengo, club in cui il brasiliano è cresciuto, e dove lo rivorrebbero da tempo, ancora di più dopo il possibile addio a Ronaldinho. Lui non ha ancora scelto, e attenzione alle sorprese. In Cina vorrebbero anche Simplicio, che a gennaio ha rifiutato un offerta da 2 milioni di euro annui del Guangzhou: a Roma si sarebbero liberati volentieri del suo ingaggio, ci riproveranno in estate. Più complicato convincere il suo agente, Gilmar Rinaldi: chissà perché. Per Greco, invece, esiste concreta la possibilità di essere inserito in qualche scambio: in lui, però, la Roma crede ancora. Roma costretta invece a onorare un altro anno di contratto a Perrotta: inutile dire che a Trigoria sarebbero contenti di spendere in altro modo i suoi 2,6 milioni annui di stipendio. Se arrivasse una telefonata poi anche per chiedere José Angel e Rosi, i dirigenti romanisti sarebbero contenti di ascoltarla. Questi i nomi più o meno in partenza.
BORRIELLO, PIZARRO, BRIGHI: UN PROBLEMA DA 11 MILIONI – Un capitolo ancora più spinoso, sono poi i giocatori ceduti in prestito in questa stagione e destinati a rientrare a Roma. Un piccolo esercito, quello composto da Marco Borriello, David Pizarro e Matteo Brighi, che la prossima stagione la inizieranno a Trigoria, anche contro la volontà dei dirigenti, costretti da contratti pluriennali a riaccoglierli, dopo stagioni chi più (Pizarro) chi meno (Borriello, Brighi) fallimentari. Un trio che peserà per il prossimo anno addirittura per 11 milioni di euro sulle casse della Roma. Abbastanza da condizionare l’operatività della società sul mercato in entrata? Forse: vuoi mettere quanto sarebbe più semplice muoversi, sapendo di poter contare su una decina abbondante di milioni di risparmio nelle buste paga di fine anno? Trovare acquirenti, però, non è semplice: difficile che il City riscatti, anche gratuitamente, Pizarro, sparito dai radar di Mancini già da alcune settimane. Il finale di stagione di Borriello alla Juve, con i primi due gol, lascia qualche speranza in più. Anche se a Torino cercano nomi decisamente più allettanti (van Persie su tutti) di quello dell’ex-futuro romanista. Per Brighi, invece, il problema è economico: come fa l’Atalanta a soddisfare per due anni il suo salario da 2,3 milioni lordi? Una domanda a cui la Roma da quest’estate dovrà provare a trovare una risposta. In fretta, possibilmente.
STEKELENBURG: “NON VOGLIO ANDARMENE” – Chi invece non ha alcuna intenzione di partire è Stekelenburg. Stagione (forse) già finita per un dolore alla spalla, che però gli esami strumentali faticano a spiegare. Anche da qui, la sensazione che il guaio sia stato accentuato per non rischiare nulla in vista dell’Europeo, anche qualche chiacchiera sulla sua presunta voglia di cambiare aria. Accuse che al portiere olandese non hanno fatto piacere: “Non riesco a capire da dove provengano queste voci – ha detto a Roma Channel – non è neanche un anno che sono qui e già dicono che io voglia andar via. Non so proprio come possano scrivere queste cose, non capisco. Il problema alla spalla me lo porto dietro da dicembre, ho continuato a giocare lo stesso sperando che guarisse, ma adesso il dolore è troppo forte per permettermi di giocare. È dura, sto facendo le terapie, dovremo vedere nei prossimi giorni”. Al massimo, arrivederci all’Europeo.