SECONDO TEMPO – Una sola squadra in campo nei secondi 45′, il Palermo, ma alla fine arriva la seconda vittoria casalinga, le terza in campionato per la squadra di Luis Enrique. Il Palermo ha avuto più di una volta la palla giusta per pareggiare e magari passare in vantaggio, ma un pò Stekelenburg ed un pò la dea bendata hanno regalato i 3 punti alla Roma. Da migliorare l’atteggiamento della squadra specialmente dopoi primi quindici/venti minuti. Lamela e Stek su tutti nel secondo tempo, uno salva il risultato, l’altro rischia al suo esordio di entrare nella storia della squadra andando vicino alla doppietta personale. Bene Osvaldo, solo i centimetri e Balzaretti gli hanno evitato il quinto goal consecutivo in campionato. Gago dispensa palloni a destra e a manca e va puntualmente a mordere le caviglie degli avversari. Inutile parlare dell’ennesima prestazione di De Rossi, rischieremmo di essere ripetitivi. Josè Angel disputa un ottimo secondo tempo, riscattando l’opaca prestazione nei primi 45′. Al contrario Burdisso e Juan (poi Heinze) che hanno dato ampia libertà a Pinilla, Hernandez, Zahavi, Miccoli e Ilicic. Ancora in sofferenza Cassetti e Pizarro, proprio da due loro svarioni potrebbe arrivare il pareggio della squadra di Mangia. Ottimo invece l’impatto con la gara di Bojan e Perrotta.
PRIMO TEMPO – Inizio straordinario dell’acquisto più aspettato dai tifosi giallorossi. All’ 8′ Erik Lamela entra in area dal lato corto dell’area di rigore e lascia partire una parabola imparabile per il portiere rosanero. Primi minuti nel nostro campionato e primo goal (speriando sia il primo di tanti.ndr) Con il passare dei minuti il talento argentino cala un pò, come tutta la squadra. Super Stekelenburg che salva un goal su Zahavi di istinto. Generosa la prova dei due attaccanti Osvaldo e Borriello, così come quella di Gago. Male Josè Angel che dopo uno straordinario inizio di stagione non riesce a tornare ai suoi livelli. Abbastanza attenti i centrali difensivi, anche se soffrono gli inserimenti centrali. Ordinato De Rossi, disordinati Pizarro e Cassetti.
Patrizio Polifroni