Domani Luis Enrique festeggerà 42 anni, ma paradossalmente il regalo potrebbe farlo lui alla Roma comunicando ufficialmente le sue intenzioni riguardo al futuro sulla panchina giallorossa. D’altronde, con la qualificazione all’Europa League ormai sfumata definitivamente, il tecnico asturiano potrebbe decidere di anticipare il faccia a faccia con la dirigenza evitando di lasciare tutti in stand-by per un’ulteriore settimana, fino a dopo la gara di Cesena che farà calare il sipario sulla fallimentare stagione romanista. Dopo i due giorni di riposo concessi alla squadra, Luis Enrique tornerà a Trigoria per preparare l’inutile gara del Manuzzi. E proprio nel centro sportivo Baldini e Sabatini lo incontreranno per fargli gli auguri, e magari carpire quella risposta definitiva che tutto l’ambiente giallorosso attende di conoscere. Il direttore generale e il direttore sportivo continuano a sperare di poter festeggiare il compleanno del tecnico alzando i calici e brindando assieme alla prosecuzione del ‘progettò. Per entrambi dovrebbe essere ancora Luis Enrique ad allenare Totti e compagni, nonostante un’annata da profondo rosso sul versante dei risultati (14 sconfitte in campionato, appena 22 punti nel girone di ritorno, l’assenza dall’Europa come nel 1997 con Carlos Bianchi). «La prima opzione che sottoscriviamo è quella di Luis Enrique – le parole del ds Sabatini dopo il pari col Catania – ma sta valutando altre situazioni sue personali, che non riguardano il valore della squadra o gli acquisti. Sono considerazioni umane». Considerazioni che l’allenatore ha sintetizzato in un singolo concetto: «Devo essere sicuro al 100% di poter aiutare la squadra, se non sarà così non continuerò – ha confessato – È stato un anno duro e devo valutare tutto, sul piano professionale e personale: c’è una pressione che non è facile da sostenere. È un lavoro appassionante, ma ci sono cose che non sono più belle. Il futuro mio e della mia famiglia può cambiare». A poco quindi sono servite le parole di stima spese da Totti nei suoi confronti, commentate peraltro con estrema sincerità dall’asturiano: «Non può che farmi piacere ricevere gli elogi da chi soffre con me ogni giorno. Ma è sempre più facile che criticare un allenatore pubblicamente, non dimentichiamolo». Insomma, alla fine la decisione non sarà condizionata nè dal volere della società nè tantomeno da quello della squadra. Piuttosto, Luis Enrique dovrà riflettere con la sua famiglia (moglie e due figli che lo hanno seguito nella Capitale) per valutare con attenzione se sarà meglio restare ancora un altro anno a Roma, rispettando il contratto firmato la scorsa estate con la società giallorossa, o fare le valigie e tornare a Barcellona. Viaggio che invece non vuole ancora fare Bojan, nonostante l’indiscrezione lanciata dal quotidiano catalano ‘Sport’ secondo cui «la Roma vuole restituire l’attaccante al Barca». Per il giornale «la dirigenza vorrebbe anticipare di un anno il ritorno di Bojan al club blaugrana», ma da Trigoria lo scenario di mercato è stato decisamente smentito. «Non risponde al vero» la linea della società giallorossa, che anzi ha tutta l’intenzione di continuare a puntare anche su Bojan.
Fonte: ansa