(D. Galli) – È il giorno dei deferimenti. Oggi partiranno le prime richieste di rinvio a giudizio per lo scandalo del calcioscommesse. La prima tornata riguarderà la Serie B. Entro fine mese, invece, toccherà anche alla Serie A. La Lazio finirà alla sbarra, assieme a Bologna, Chievo, Novara, Siena, Genoa, Atalanta e Lecce, che rischia grossissimo. Probabilmente, la retrocessione nella categoria inferiore. In Figc sono strasicuri di un coinvolgimento anche di Udinese e Napoli, ma agli 007 di Stefano Palazzi non sono ancora arrivate le carte dalle Procure di Napoli e Bari. Se giungeranno in tempi ragionevoli, entrambe le società saranno deferite già in questa seconda tranche. E per la Roma si apriranno le porte dell’Europa League. La conferma l’ha data ieri il presidente federale,Giancarlo Abete: «Domani (oggi, ndr) ci saranno i deferimenti. Sappiamo che lavoriamo per tronconi. Questa è una fase in cui si opera sulla base della documentazione pervenuta dalla Procura della Repubblica di Cremona. Entro la metà del mese ci sarà la possibilità di avere la documentazione che viene dalla Procura di Bari». Ma Abete si affretta a precisare: «Questo è l’auspicio forte da parte della Procura federale. Ciò attiverà un ulteriore iter». Quello del presidente federale è in realtà un messaggio ai magistrati di Bari, ma anche a quelli di Napoli: affrettatevi a spedirci le carte dei procedimenti, altrimenti non facciamo in tempo. A cosa? Semplice. A consegnare alla Uefa l’elenco delle partecipanti alle competizioni internazionali.
È il motivo per cui la Roma è spettatrice interessata. La normativa Uefa prevede infatti la «non eleggibilità di un club a partecipare» a una competizione «qualora, sulla base di tutte le circostanze di fatto e delle informazioni disponibili alla Uefa (attenzione: non sulla base delle sentenze di condanna, ma di semplici atti d’accusa, magari schiaccianti, ndr), la Uefa conclude con ragionevole attendibilità che un club è stato direttamente o indirettamente coinvolto (…) in qualche attività diretta a combinare o a influenzare il risultato di un match nazionale o internazionale. La norma fu introdotta dopo la vittoria della Champions 2006-2007 da parte di un Milan che era stato in precedenza condannato per Calciopoli. La Uefa si oppose alla sua partecipazione, ma dovette arrendersi di fronte all’assenza di una regola che lo impedisse. Torniamo alla Roma. Attualmente, la squadra di Luis Enrique è al settimo posto. Se la Uefa dovesse punire Lazio, Udinese e Napoli, la Roma entrerebbe in Europa League dalla porta principale. Ovvero, senza preliminari. La Lazio è in un mare di guai, assicurano fonti federali. Non retrocederà, perché si parla di responsabilità oggettiva e non diretta, che – questa sì – comporterebbe la Serie B. Le partite sub judice sono due. La prima è Lazio-Genoa del 14 maggio 2011. In un’intervista a La Repubblica lo zingaro Hristiyan Ilievski svela: «Un sacco di soldi li abbiamo fatti anche con Lazio-Genoa 4-2. È andata così, io cercavo di parlare con qualcuno della Lazio, per avere informazioni sicure. Ma non ci riuscivo. Sono andato a Formello, vero, ma lì non ho incontrato nessuno. Però mi hanno detto: guarda che la partita è fatta. L’ha fatta Sculli. L’accordo è 1-1 per il primo tempo, poi nel secondo tempo partita vera, anche se alla fine il Genoa ha poi dato i 3 punti alla Lazio che doveva andare in Champions. (…) Sculli ha fatto la partita e io ci ho guadagnato un sacco di soldi. E con me mezzo Lazio, inteso come regione. Lo sapevano tutti». Ilievski tira in ballo Sculli, che risponderà alle accuse in maniera elegante, pacata, sobria: «Sono stronzate».Forse Ilievski sbaglia uomo. Forse. Qualcosa di vero potrebbe esserci comunque nella sostanza. Nei fatti. Perché lo scorso 12 aprile Palazzi interroga Mauri e Brocchi. In Figc vogliono sapere cosa sanno i due sia di Lazio-Genoa, sia dell’altra gara incriminata della Lazio, quella con il Lecce, che si gioca al Via del Mare il 22 maggio 2011 e che viene vinta dagli uomini di Reja con lo stesso punteggio di Lazio-Genoa: 4-2. Evento curioso: sia il 36enne Brocchi, sia il 32enne Mauri rinnovano il contratto prima di essere ascoltati da Palazzi. Curioso davvero. Tra le grandi, quelle che interessano la Roma, ci sono poi l’Udinese e il Napoli. La prima è invischiata per il 3-3 con il Bari della stagione 2009-2010, che permette al pentito Masiello di intascare una vincita di 8 mila euro e chissà quanti agli altri membri dell’organizzazione. L’Udinese rischia una penalizzazione leggera. Sempre che la Procura di Bari si decida a spedire il faldone alla Figc, chiaramente. È pericolosa anche la posizione del Napoli, che secondo qualche fonte potrebbe subire una penalizzazione di un paio di punti (e basterebbe per l’esclusione dall’Europa). Qui c’è una confessione dell’ex portiere Matteo Gianello, che ai magistrati campani ha raccontato il tentativo di combinesu Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010. I giudici stanno lavorando, però, anche su un altro filone direttamente che porta dritto dritto alla camorra. Anche per questo si sta procedendo a rilento. Ma i tempi adesso stringono, alla Procura federale osservano con preoccupazione il calendario. Bisogna fare presto, altrimenti si potrebbe andare incontro a un processo sportivo a tre velocità: prima la B, poi una parte di A, infine Udinese e Napoli. La Roma sta alla finestra.