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AS ROMA Cosa c’entra Adnkronos con l’As Roma (e Unicredit)

Unicredit

(M. Fattorini) – “Amici e sostenitori mi hanno chiesto cosa la società intenda fare per riportare la squadra ai livelli alti che le assegnano la storia più recente e il dato di essere la squadra della Capitale. Confesso che non sono stato in grado di dare una risposta esauriente. Ancora ignoro quale sia il progetto per il futuro”.Parole e musica, dettate all’agenzia di stampa Adnkronos, non appartengono ad un tifoso qualunque ma ad un consigliere di amministrazione dell’As Roma Calcio, il cavaliere del lavoroGiuseppe Marra, detto Pippo. Che poi è una vecchia conoscenza dei tifosi romanisti, nonché proprietario e direttore dell’agenzia di stampa sopra citata.

Dichiarazioni pesanti, le sue. Un gigantesco punto interrogativo sul futuro del club, peraltro espresso da una persona ben inserita nella stanza dei bottoni di Trigoria, che ha immediatamente fatto il giro di radio e siti internet, scatenando palpitazioni varie. Il rumore è stato talmente forte che Unicredit (azionista dell’As Roma) si è vista costretta ad emettere un comunicato al fine di tranquillizzare i mercati e alleggerire le parole di Marra, la cui conferma nel cda giallorosso era stata favorita proprio dalla banca milanese.

“Il progetto e le strategie per il futuro dell’As Roma, peraltro condivisi con l’azionista di maggioranza (la cordata Usa) sono confermate”. Questo, il laconico messaggio che Piazza Cordusio ha affidato alle rotative dell’Ansa. Con tanto di zelante post scriptum: “non mancherà occasione di condividere progetto e strategie con tutti i consiglieri a partire già dalla prossima riunione del cda”.

Giuseppe Marra è una vecchia conoscenza romanista, dicevamo. Lui a Trigoria è di casa da oltre 18 anni, quando entrò dalla porta principale in virtù di un episodio confidato al Corriere della Sera“Facevo il consulente in Montedison, proprietaria del Messaggero. Franco Sensi possedeva il Corriere Adriatico e propose di stampare lui il Messaggero in una tipografia di Ancona. Diedi parere negativo, non mi sembrava vantaggioso per Montedison, Sensi mi tolse il saluto. Poi, quando comprò la Roma, mi offrì di entrare in consiglio. Disse: se lei difende le mie figlie e i miei soldi come difese i soldi Montedison, sarà un ottimo consigliere”.

Da quel momento Pippo Marra sarebbe diventato sodale della famiglia Sensi, nonché difensore di Rosella negli ultimi anni durante i quali tifoseria, stampa e addirittura George Soros sembravano sul punto di spodestare la primogenita di papà Franco. Tramite l’Adnkronos, allora eletta a megafono preferito in quel di Trigoria, venivano diffusi i comunicati stampa di Italpetroli (holding della famiglia Sensi) e gli umori calcistico-societari di donna Rosella, da sempre schiva ai microfoni. In alcuni casi è stato lo stesso Marra a prendere carta e penna per scrivere delle “lettere aperte ai tifosi giallorossi” in cui tentava di ri-accreditare la figura della Sensi contro “gli squali travestiti da sirene”. Come prevedibile, le reazioni dei tifosi oscillavano spesso tra fastidio, ironia e indifferenza, mentre su internet sono fioriti gruppi Facebook e parodie.

Pippo Marra, uomo della vecchia guardia Sensi, oggi sparigliatore di carte in quel di Trigoria, è anche (e soprattutto) fine conoscitore del mondo politico, editore e giornalista con importanti frequentazioni da PrimaRepubblica. Definito “l’ombra di Cossiga” e “gran cerimoniere dei palazzi romani”, è stato in ottimi rapporti con Bettino Craxi. Ha fatto affari anche col banchiere Enrico Cuccia, dal quale ha avuto la scrivania che ha nell’ufficio di Trastevere, da cui dirige un vero e proprio impero editoriale. Non manca poi, la passione per il calcio e l’As Roma. Anche oggi, con i padroni d’Oltreoceano in casa, Luis Enrique alla porta e lui, autodefinitosi “elemento di raccordo tra la Roma Imperiale della famiglia Sensi e la nuova Roma americana”.

Fonte: linkinchiesta.it

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