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IL MESSAGGERO Processo per 61, 22 club a rischio

Stefano Palazzi

(S.Carina) – Trecento pagine racchiuse in un dischetto. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha definito e firmato ieri i deferimenti che si riferiscono alla prima parte dell’inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Cremona per il calcio scommesse. Solamente in giornata (…) la Figc renderà noto il contenuto del provvedimento, frutto dell’attività inquirente degli 007 di via Po. A due mesi esatti dall’inizio delle prime audizioni (interrogate 111 persone), i primi resoconti confermano quanto ci si attendeva alla vigilia. I deferimenti, infatti, riguarderanno in particolare 22 società e 61 persone fisiche, tra cui 52 calciatori in attività al momento delle rispettive contestazioni, 2 calciatori non in attività al momento delle rispettive contestazioni, 4 dirigenti o collaboratori di società e 3 iscritti all’Albo dei tecnici, di cui 2 in attività al momento delle rispettive contestazioni. Trentatre le partite finite nel mirino: 29 del Campionato di Serie B di varie stagioni sportive, 2 di due differenti edizioni di Tim Cup, 2 di Coppa Italia della Lega Pro nella stagione sportiva 2010-2011.

I nomi dei club coinvolti in questa prima tranche dovrebbero essere: Grosseto, Modena, Verona, Pescara, Varese, Torino, Sassuolo, Albinoleffe, Livorno, Ascoli, Padova, Brescia, Frosinone, Empoli, Piacenza, Rimini, Monza, Pisa e Cremonese. A questi si aggiungerebbero tre squadre di serie A: il Novara, l’Atalanta(che ha già scontato quest’anno sei punti di penalità per la combine dell’anno scorso con il Piacenza ma ora deve rispondere delle gare con Ascoli e Padova) e una società tra Siena e Chievo. Per il club toscano tutto dipende se Carobbio, all’epoca tesserato con il Siena, sarà o meno deferito. Qualora facesse parte anche lui della lista di Palazzi, diventerebbe impossibile evitare il provvedimento alla società di Mezzaroma (che verrà ascoltato per la gara con il Modena a fine campionato, insieme all’ex tecnico Conte) per responsabilità oggettiva anche nel caso di patteggiamento e collaborazione fattiva (c’è il precedente Ascoli-Micolucci, ndc). Ma a sorpresa, al posto dei toscani, potrebbe comparire il nome del Chievo, tirato in ballo per una gara di coppa Italia giocata con il Novara (e combinata per gli inquirenti tra Bertani Fontana, Shala e Ventola).

Ma cosa rischiano i club coinvolti? Sono tre le opzioni sulle quali ruotano le possibili penalizzazioni: responsabilità diretta, presunta ed oggettiva. Nel primo caso, il più grave, si presume che un dirigente si sia reso colpevole dell’illecito. La pena prevede la retrocessione all’ultimo posto del campionato di competenza o addirittura l’esclusione dal torneo. La responsabilità presunta, invece, riguarda quegli illeciti che sono stati consumati a favore di un club ma senza che i dirigenti ne fossero a conoscenza. In ultimo, c’è quella oggettiva per la quale la società paga avendo tra le sue fila un calciatore che si è macchiato dell’illecito. Per quanto riguarda i giocatori, invece, l’illecito sportivo non viene mai punito con una pena al di sotto dei tre anni. In questo caso, non sono in pochi a rischiare la radiazione.

In attesa della seconda ondata di deferimenti che coinvolgerà in modo più massiccio la serie A – con il processo-bis che si terrà a luglio – il primo filone verrà giudicato 10-15 giorni. La corsa contro il tempo è scontata: con le sentenze di secondo grado che arriveranno giugno, i margini per completare i giudizi (…) prima che inizino i playoff (30 maggio) e i playout (3 giugno) è quantomeno esiguo e molto difficile da rispettare. Probabile, quindi, che le condanne slittino al prossimo campionato.

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