(A. Ghiacci) – “Alla Roma non c’è nulla di statico, siamo sempre in movimento, in caso di separazione non ci faremo trovare impreparati” . E ancora:
“Serve qualcuno che non disperda il lavoro fatto fino ad oggi, ma lo prosegua“. Tutta farina del sacco del direttore sportivo della Roma,Walter Sabatini. Che da qualche settimana ha cominciato a manifestare la sua personale impressione: l’addio di Luis Enrique è praticamente sicuro. E allora la Roma ha la necessità di trovare un nuovo allenatore per la seconda stagione targata Usa-Unicredit. L’identikit che viene fuori dalle diverse interpretazioni, fornisce una figura che unisca due diversi punti di vista: maggiore “normalità” rispetto a Luis Enrique, e quindi qualcuno più abituato ai tempi e ai modi del calcio italiano (un italiano appunto…), ma anche capacità di impostare una tattica basata sul gioco, su una “proposta”, e quindi non solo sulla fase difensiva. I nomi sono fondamentalmente quattro: Cesare Prandelli, Vincenzo Montella, André Villas Boas e Marcelo Bielsa.
PRANDELLI – Il ct dell’Italia Prandelli mette d’accordo sia il ds Sabatini che il direttore generale Franco Baldini: un punto di partenza non da poco. Proprio il massimo dirigente giallorosso lo scelse per il dopo-Capello, nell’estate del 2004. L’esperienza a Trigoria dell’attuale allenatore azzurro però, durò soltanto poche settimane, interrotta dai gravi e noti problemi familiari. Se mai dovesse lasciare l’Italia dopo l’Europeo che partirà tra un mese, Prandelli dovrebbe avvisare la Federcalcio proprio prima del via della kermesse ucraino-polacca. Il tempo, quindi, stringe.