(M.Pinci) – Il compleanno festeggiato un giorno dopo, somiglia in realtà quasi a una festa di addio. Luis Enrique ha invitato tutti oggi a Trigoria a fermarsi nello spogliatoio qualche minuto in più, dopo la fine dell’allenamento. Un momento di serenità, per spezzare le tensioni del “va o resta” che lo inseguono da giorni. Andrà, probabilmente: lo ha deciso e non ha (più) manifestato l’intenzione di tornare indietro, Luis. Ufficialmente lo dirà soltanto dopo l’ultima di campionato, però. Per adesso, ha preferito prendersi un ricordo “romano”, anche del giorno (dopo) del suo compleanno.
PORCHETTA E SPUMANTE: UN BRINDISI CHE SA DI ADDIO – Quando la squadra è tornata negli spogliatoi, ad attenderla ha trovato una bottiglia di Berlucchi, una di Sangiovese, panini alla mortadella, e una enorme porchetta. Così Luis Enrique, 24 ore dopo la festa per i 42 anni, ha scelto di celebrarlo a Trigoria, dove ieri si era limitato a un austero brindisi, senza neanche un salatino da sgranocchiare. “Voglio festeggiare secondo la tradizione romana”, ha detto sorridendo ai volti sorpresi dei giocatori, ricordando le feste di Osvaldo, Heinze, Totti. E allora, via a una festa a cui si sono aggregati in fretta anche Baldini e Sabatini intercettati in quel momento nei pressi dello spogliatoio. Sorrisi, volti distesi, e più di un brindisi: all’allenatore e alla Roma. Quella del futuro, di cui a questo punto Luis Enrique non sembra voler far più parte. Ad alcuni giocatori della rosa, soprattutto quelli di lingua spagnola che con lui erano riusciti a intrattenere un maggiore rapporto personale, qualcosa è stato detto, non direttamente dal tecnico. Voci diffusesi in fretta nello spogliatoio romanista. La società ha sostanzialmente alzato le braccia, l’ultimo tentativo ieri è arrivato via twitter, diffondendo il messaggio “mister resta perché…”, mostrato poi nel suo successo on line al tecnico. Che ha sorriso, apprezzato. Ma non è andato oltre un “Grazie di tutto” che era sembrato il commiato finale. Luis, a questo punto, saluterà. Conservando il ricordo di un compleanno “alla romana”.
CONTATTI CON MONTELLA, MA SPERANO IN TANTI – Già, ma chi sostituirà Luis? L’elenco dei candidati è lungo, contatti diretti o meno sono stati intessuti con tanti tecnici. Tra tutti, però, Montella è l’unico ad aver ricevuto qualcosa in più di un semplice sondaggio. Abbastanza da spingere il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, che all’ex “Aeroplanino” aveva pensato eccome, ad uscire allo scoperto: “L’allenatore del Palermo non sarà Montella, lui va alla Roma”. Nella capitale si parla anche di contatti diretti tra le parti. Eppure, non vanno scartate ancora altre piste: Villas Boas, in questi giorni in vacanza in Brasile, resta un candidato plausibile, anche l’idea sembra quella di non voler insistere sulla strada delle scommesse ad alto rischio. E poi, il solito Prandelli, che in un’intervista al Corriere è sembrato chiamarsi fuori: “Voglio davvero restare in nazionale fino al 2014”. E spostare Bielsa da Bilbao – oggi la finale di Europa League contro l’Atletico Madrid – sembra tutt’altro che semplice. Guidolin, Pioli e Mazzarri sono stati contattati, ma non convincono per motivi vari. E già la prossima settimana la Roma vorrebbe poter annunciare, dopo i saluti di Luis, il nome di chi dovrà raccoglierne lavoro e eredità.
Fonte: Repubblica.it