Alessandro de Calò, giornalista della “Gazzetta dello Sport”, ha voluto commentare l’addio di Luis Enrique, ripercorrendo la storia dell’asturiano in giallorosso. Ecco le sue parole:
“E’ una sconfitta per Luis Enrique. E’ venuto a Roma, ha accettato la scommessa, ha avuto alle spalle un club che l’ha difeso nei momenti più difficili portandolo alla fine del campionato riuscendo a proteggerlo dalle critiche, confermando che il progetto esiste. Lui aveva due alternative: sarebbe potuto andare all’Atletico Madrid l’anno scorso oppure avrebbe potuto prendere i posto di Guardiola. Ha perso queste occasioni e ha poi fatto male alla Roma. Nonostante i giocatori fossero tutti dalla sua parte, nonostante la società l’abbia appoggiato e gran parte dei tifosi supportato, è evidente che si sia rotto qualcosa nel meccanismo. Il progetto sembrava poter decollare ad un certo punto. Il progetto Barcellona è una grande utopia: quello che è successo alla squadra Guardiola è una cosa unica, comunque molto rara. Il Barcellona e la Nazionale spagnola sono riusciti ad imporre il calcio totale ma costa tanta fatica. E‘ un gioco molto dispendioso, ci vuole tanto lavoro. Bastano due piccoli errori e magari ti trovi con due gol sotto dopo mezzora. Il Barcellona è riuscito ad evitare di fare questi piccoli errori ma forse questo tipo di calcio sta tramontando”.
Su Montella:
“E’ un allenatore giovane, bravo, di talento. L’ha dimostrato sia alla Roma sia a Catania ma mi sembra che la scelta di Montella, ma anche quella di Villas-Boas, sarebbe quasi un modi di tornare ad un tipo di calcio tradizionale“.