Fabrizio Castori, ex allenatore del Cesena e artefice della promozione in serie B dei bianconeri nella stagione 2003/2004.
Cesena che é rimasta nel cuore di Castori che ricorda ancora le emozioni vissute in Romagna: “E’ una squadra che mi rimane nel cuore, 228 panchine non sono uno scherzo e quindi é chiaro che sono rimasto molto legato a questa squadra, con cui tra l’altro siamo stati vicini alla serie A”.
Partita di fine stagione in cui le motivazioni potrebbero venire meno, ma non per Castori: “Innanzitutto il Cesena non ha mai vinto con la Roma, e quindi sarebbe sicuramente un grande risultato. Poi c’é l’ombra del calcio scommesse, e quindi é normale che tutte le squadre cerchino di far più punti possibili per poi non avere brutte sorprese”.
Inevitabile parlare anche di Luis Enrique, alla sua ultima partita sulla panchina della Roma: “Credo che si tratti di un uomo vero, visto anche l’appoggio che ha avuto da parte di tutti i giocatori. Credo che questo sia un fattore da rimarcare, non é facile creare un rapporto così forte con i giocatori già al primo anno”.
Sul lato tattico però non mancano critiche al tecnico asturiano: “Ha in mente un tipo di calcio molto particolare, di difficile attuazione. Più che altro mi sembra poco pratico e poco funzionale al calcio italiano, e quindi sarebbe stato più opportuno secondo me fare qualche correzione sul tipo di calcio che aveva in mente”.
Tra tutte le cose dette nel fine settimana si é parlato molto della piazza di Roma, giudicata da molti non facile: “Sicuramente la passione dei tifosi si sente molto, ma alla fine sono i risultati che determinano una piazza. Con l’Ascoli ad esempio si creò all’inizio un connubio molto forte, ma non appena sono mancati i risultati é mancata anche questa unione. Perciò credo che Luis Enrique avrebbe potuto cambiare un po’ di cose ed evitare qualche dissapore che inevitabilmente si é creato”
Sull’affare Rossi, l’ex tecnico del Cesena la vede così: “E’ sempre facile parlare all’esterno, però mi sento di spezzare una lancia a favore di Rossi. Non so bene come sono andate le cose, però il calcio moderno é fatto di tanti giocatori molto giovani che nella grande maggioranza dei casi non hanno quell’educazione ed umiltà che prima c’era. Sicuramente i tanti soldi guadagnati non fanno altro che alimentare questo modo di fare di tanti giovani. Tra l’altro anch’io rimasi coinvolto in una rissa, scoppiata al termine di Lumezzane-Cesena (ritorno dei playoff di serie C, ndr), ma rispetto a quel litigio, la mia situazione é molto differente. Infatti litigai con gli avversari in seguito a diversi insulti ricevuti. Certamente é stato un gesto sbagliato, che non sono riuscito a controllare, ma il clima vi assicuro che era davvero pesante. Ho sbagliato, ma credo di aver pagato anche troppo in proporzione a quello che realmente accadde”.
Fonte: CentroSuonoSport