(A. Austini) – È il giorno del boemo. La Roma si siede a tavolino con Zeman, il nuovo favorito per la panchina in una corsa lunghissima. L’incontro di oggi, nelle intenzioni, sarà la tappa finale: Baldini e Sabatini hanno scelto il tecnico dopo una serie di colloqui e riflessioni, oggi contano di arrivare a un accordo.
Ci saranno entrambi i dirigenti nel primo faccia a faccia con Zeman – a Pescara o nei suoi dintorni – che segue ai contatti diretti e indiretti della settimana scorsa. Ieri sera «Sdengo» – osannato dalla folla che gli chiede di restare – ha festeggiato con la squadra la promozione per le strade di Pescara. Salito sul palco ha ammesso: “È vero, la Roma è l’unica squadra che può farmi vacillare”. Mercoledì è pronto a comunicare l’addio. “La Roma pensa a lui – rivela a Radio Radio il ds del Pescara Delli Carri – da circa 10 giorni. I segnali fanno pensare a un matrimonio. È una questione di sentimento”. Tutto vero: il boemo è legatissimo a Pescara, non l’avrebbe mai lasciato nonostante i tanti giovani in partenza ed è tuttora combattuto, ma il richiamo della Roma è troppo forte e supera le altre tentazioni che al momento sono Napoli, Fiorentina e Genoa.
Per lui, 65 anni appena compiuti, rappresenta l’ultima grande chance della carriera. Una rivincita, per certi versi. Insomma i presupposti per il «matrimonio» ci sono ma sono tanti gli aspetti da affrontare oggi. Non il contratto – Zeman non cambierà l’abitudine di firmare per una sola stagione – tantomeno lo staff (pronti a sbarcare a Trigoria l’inseparabile vice Cangelosi e il preparatore Ferola, gli altri già sono al Bernardini) semmai il mercato, le valutazioni sulla rosa e gli obiettivi. La Roma non può chiedergli di vincere, lui non si sente inferiore ad altri e si aspetta un trattamento di un certo tipo. Per questo bisognerà parlare chiaro. L’ambiente aspetta la fumata bianca tra entusiasmo (tanto) e l’inevitabile scetticismo. La società punta su Zeman per riportare entusiasmo, partire subito forte nella campagna abbonamenti che sarà lanciata a breve e soprattutto per valorizzare una squadra piena di giovani e piedi buoni: il «materiale» perfetto per il boemo. Il mercato andrà comunque fatto, magari con qualche ritocco rispetto ai programmi. In caso si improbabile fumata nera, la Roma dovrà rimettere gli scarti nel mazzo. Montella è sempre lì, ma ha perso la stima dei dirigenti: negli ultimi giorni si è avvicinato alla Fiorentina. Villas Boas non si è mosso un centimetro da richieste ritenute eccessive, Bielsa non è mai entrato realmente in corsa.