(F. Balzani) – Ancora insieme, a 13 anni di distanza. Zeman oggi può tornare a essere l’allenatore della Roma. Ieri, durante la festa del Pescara, ha ammesso: “L’offerta della Roma mi fa vacillare”. L’incontro decisivo si terrà nel capoluogo abruzzese e seguirà il primo, positivo, contatto di una settimana fa quando Baldini ne sondò la disponibilità in vista della rottura con Montella. Zeman ha detto sì senza scendere nei particolari economici, chiedendo solo di poter portare il vice Cangelosi e l’addetto al recupero infortuni Ferola. Al boemo la Roma è arrivata dopo i «no» incassati da Bielsa e Villas Boas. El Loco, incontrato sabato a Madrid, si è detto «lusingato» dall’offerta, ma non vuole lasciare Bilbao. Sono state poche fin dall’inizio invece le possibilità di arrivare al portoghese (incontrato a Lisbona da Sabatini) a causa dell’ingaggio elevato (4 milioni) e delle richieste di mercato non in linea con il budget del club.
La scelta è quindi caduta su Zeman che oggi incontrerà Baldini e Sabatini per mettere a punto i dettagli. La firma sul (solito) contratto di un anno con opzione sul 2˚, con ingaggio di 900.000 euro, a meno di clamorosi colpi di scena arriverà mercoledì dopo che Zeman avrà salutato il Pescara. «Lo sapevo: l’unico rischio era di perdere Zeman per la Roma – ha dichiarato il ds Delli Carri – Un sostituto? Luis Enrique sarebbe perfett o » . I n a t t e s a dell’ufficialità, la tifoseria ha già sposato quasi all’unanimità la scelta di Baldini. Il dg un anno fa contattò, invano, Zeman per affidargli il settore giovanile e ha già lavorato a braccetto con il tecnico di Praga dal ‘97 al ‘99. Erano gli anni della contestazione al Palazzo e alla Juventus di Moggi. Zeman, all’ultima grande chance della carriera, ritroverà il pupillo Totti e riporterà a Trigoria i suoi tradizionali metodi di allenamento: doppie sedute quotidiane, preparazione estiva basata sulla corsa di fondo, la famigerata dieta wash out anti tossine (a base di patate lesse e verdure bollite) e i tanto temuti gradoni. Oltre, ovviamente, al 4-3-3, l’unico che può vantare il marchio doc