(P.Cento) – Fermiamo il marcio del calcio, rivoltiamolo come un pedalino per far uscire e cacciare cia corrotti e corruttori, diamo finalmente regole nuove e trasparenti, ma non cadiamo nella trappola di una facile demagogia come quella proposta dal Presidente Monti. Troppo facile dire: «Fermiamo il calcio per 2 anni». Tutti colpevoli e quindi tutti assolti come troppo spesso accade nel nostro paese nel calcio e nella vita civile di tutti giorni. Andiamo con ordine. Innanzi tutto i colpevoli sono quelli che negli ultimi 15 anni hanno fatto opera di depistaggio proponendo l’emergenza della violenza negli stadi per occultare la crisi etica, finanziaria, strutturale del calcio e della sua organizzazione archiviando rapidamente doping sportivi e di bilancio, la stessa calciopoli e negando l’evidenza di ciò che avveniva nel mondo delle scommesse. Si sono messi i tornelli per entrare in stadi fatiscenti, vietate le trasferte ai tifosi per poter dire che la violenza era diminuita, introdotta la tessera del tifoso per trasformare una passione popoare in una merce finanziaria modello bancomat. Invece bisognava dare il Daspo non ai tifosi che portano uno striscione o un fumogeno in curva ma a chi, dirigenti e calciatori, da anni con vari gradi di responsabilità inquinava il calcio e metteva a dura prova la nostra passioneResponsabilità pesanti sono della classe dirigente del pallone: si è voluto chiudere gli occhi di fronte agli scandali degli ultimi anni senza avviare quelle riforme strutturali necessarie a ricostruirne la credibilità. Ora si volti pagina con rigore e trasparenza: chi ha tradito il principio di lealtà sportiva sia radiato senza se e senza ma. Non si facciano sconti a nessuno, siano questi calciatori, allenatori o dirigenti. Si intervenga una volta per tutte con durezza anche su una vicenda che niente a che vedere con il calcio scommesse ma molto con calciopoli: basta con questa buffonata del tre stelle. La Juventus piuttosto chieda scusa al calcio italiano per quello che ha fatto e rispetti in silenzio le decisioni della giustizia sportiva. E ha ragione il direttore Fotia quando propone la confisca dei beni di quanti sono coinvolti nel calcio scommesse almeno per la cifra pari ai soldi guadagnati con l’attività illecita. Ecco una cosa che il presidente del consiglio Monti può proporre subito come emendamento al disegno legge anticorruzione in discussione in Parlamento in questi giorni. Noi aspettiamo fiduciosi insieme alla messa all’ordine del giorno di un pacchetto di proposte per la riforma del calcio: fondo per lo sport etico e sociale, uscita dalla borsa delle società quotate, autoregolamentazione e tetto sugli stipendi, azionariato popolare. (…)