(A. Austini) – Un’altra Roma. Ancora più giovane, alleggerita di qualche inutile peso, con tanti piedi buoni e gambe reattive. Zeman e Sabatini la vogliono così, diversa da quella che si stava costruendo per Luis Enrique, ma neanche troppo. Il ds e il nuovo allenatore si stanno confrontando quotidianamente sulle mosse di mercato e da domani, o al più tardi mercoledì quando è prevista la presentazione ufficiale del boemo, lo inizieranno a fare nelle stanze di Trigoria. Non ancora oggi visto che al «Bernardini» mancheranno all’appello Baldini, partito per l’Inghilterra, e Fenucci. Ma la seconda era del boemo è di fatto già partita. Le premesse sono più incoraggianti rispetto a un anno fa, quando Luis Enrique chiese di stravolgere la Roma. Al boemo, invece, la squadra di oggi piace parecchio anche se si aspetta due-tre innesti importanti. Cambiano valutazioni e obiettivi. Rosi è l’esempio del giocatore che da potenziale scarto può tornare utile, tanti altri giovani si sono messi in fila fuori da Trigoria. “Perché Zeman è l’allenatore adatto per farmi crescere” hanno detto in coro i vari Destro, Verratti e Insignenei giorni scorsi. Difficilmente alla Roma arriverà uno di questi tre, visto che il primo è destinato all’Inter, il secondo alla Juventus e il terzo è di proprietà del Napoli che non può rafforzare una diretta rivale, ma la linea giovani è garantita. Di rientro dai prestiti i vari Crescenzi, Bertolacci, Florenzi e Caprari (ma per tutti va trattata la comproprietà con i rispettivi club), mentre Tallo e Nico Lopez sono pronti a «salire» dalla Primavera.
Rispetto ai piani iniziali c’è pure chi, come Gago e Kjaer, esce dal gruppo dei confermati e passa in quello dei giocatori in bilico. L’argentino non è stato riscattato e ha quasi perso le speranze. «Non so niente, dovremo parlare» il suo messaggio scoraggiato dall’Argentina. Zeman gli preferisce un centrocampista più e veloce e bravo a inserirsi. L’identikit di Marquinho che infatti verrà riscattato. Alla Roma è stato offerto Merkel, Sabatini lo sta trattando con il Genoa ma non è ancora convinto. Su Kjaer c’era l’ok di Luis Enrique, Sabatini ha trattato il rinnovo del prestito dal Wolfsburg poi si è fermato e ha fatto scadere l’opzione di acquisto giovedì scorso, salvo riallacciare i contatti con i tedeschi un paio di giorni fa: segno che il boemo non si è opposto alla conferma del danese. Ora dipende tutto dalla trattativa Roma-Wolfsburg e con l’Europeo alle porte sarebbe meglio chiudere il discorso subito. Con Heinze in partenza, Juan sul mercato e Castan in arrivo si cerca un altro centrale: Astori del Cagliari e Silvestre del Palermo sono tra gli obiettivi. Le scadenze di contratto di Cassetti e Cicinho («torno a giocare in Brasile» fa sapere il terzino) aprono il varco per l’arrivo di un nuovo terzino destro. A sinistra, se parte Josè Angel, tra i papabili c’è Dossena del Napoli per affiancare il giovane Dodò, altro acquisto già chiuso. L’attacco, sulla carta, è a posto. A seconda del budget la Roma potrebbe però pensare a un colpo ad effetto: per questo si continua a seguire con interesse la situazione di Jovetic. Il «tesoretto a disposizione del ds è legato anche alle cessioni. I ritorni di Borriello, Pizarro, Brighi, Guberti e Julio Sergio complicano non poco i piani. E chissà se qualcuno di loro chiederà di avere un posto nella nuova «Zemanlandia», come l’ex portiere giallorosso Konsel che sogna di allenare Stekelenburg & Co. «Se Zdenek me lo chiederà ci penserò: il mio cuore è sempre stato della Roma». Come quello di Tancredi che per ora gli chiude le porte.