Allenamenti boemo?
“Non ti fanno male ma sono estenuanti. Grazie alla metodologia d’allenamento del mister sia io che i miei compagni in questa stagione non ci siamo mai fatti male. Il suo metodo comporta fare sacrifici e si basa su tanta corsa e balzi. Alla fine lo sforzo fisico si tramuta in un esercizio mentale e si fatica meno delle prime sedute”.
Siete calati durante l’arco della stagione?
“E’ stato tutto quanto a cavallo del dramma di Franco Mancini. Lavorava con noi, tutti i giorni ed è stato difficilissimo non averlo più tra al nostro fianco. Abbiamo accusato un periodo di calo, dove andavamo nei campi da calcetto ad allenarci perche la neve aveva coperto Pescara. E’ stato senza dubbio alcuno il periodo più brutto di questa splendida annata”.
Ci furono delle critiche?
“Fu un clima surreale giocare la partita il giorno dopo. Noi come il mister avremmo preferito non scendere in campo”.
Cambio di ruolo?
“Il mister mi vedeva non come centravanti ma come esterno. Nella prima parte dell’anno ho subito un periodo di ambientamento dove non credevo di potercela fare a intraprendere quel ruolo sopratutto perchè facevo molta fatica a capire i dettami tattici del mister. Una volta capiti però è stato tutto molto semplice. Chi gioca davanti con il mister si diverte sempre. Ovviamente per conseguire dei risultati importanti ci vuole il sacrificio. Bisogna correre parecchio, gestirsi bene e condurre una vita da atleta. Allenarsi al 100% deve essere l’obiettivo per ogni sportivo”
Verratti?
“Verratti nasce trequartista, il mister lo ha inventato mediano basso e di questo ne ha giovato tutta la squadra. È un potenziale top player.
Immobile?
“Era venuto da un paio di stagione così così. Il mister gli ha dato fiducia e lui ha risposto alla grande con coraggio e voglia di vincere.”
Insigne?
“Lo metto al livello di Verratti. Ruoli diversi, ma anche in lui vedo qualcosa in più rispetto agli altri. È piccolino, ma fisicamente non ha problemi contro nessuno. Grande fantasia, tecnica e senso della posizione. È pronto per la massima serie”.
Torti arbitrali?
“Qualcosa in questa stagione ci hanno tolto. Di errori ce ne sono stati tanti, ma errare è umano.
Rimarrai a Pescara anche il prossimo anno?
“Non lo so, devo parlare con la società, capire che intenzioni ha nei miei confronti. Il Pescara prima di tutto deve sciogliere il nodo allenatore, poi si penserà ai giocatori”.
Su Luis Enrique e la stagione negativa della Roma?
“Mi ha sorpreso molto. Mi aspettavo qualcosa in più dalla Roma. La serie A per me è ancora il campionato più difficile d’Europa e Luis Enrique ha tentato di portare una mentalità giusta, ma prematura. Non per colpa sua, ma degli italiani”.
Su Totti con Zeman?
“Io credo che il mister a Totti riserverà un trattamento particolare. Non credo avrà grossi impedimenti: avrà molta libertà sia in campo, sia nella sua gestione fisica. Vedo la sua stagione in modo positivo. Lo farà ringiovanire”.
Fonte: La città nel pallone, RadioIes