(G. D’Ubaldo) – Ha accolto la notizia dell’ufficialità dell’arrivo di Zeman ad Assisi, dove era impegnato per la serata di beneficenza dedicata alla raccolta fondi per la povertà del pianeta.
Antonello Venditti è entusiasta del ritorno del boemo, lo è prima da tifoso e poi per essere amico personale del nuovo/vecchio allenatore della Roma. Amico vero, capace di mettere insieme a cena Zeman con Ranieri, dopo una bella vittoria della squadra giallorossa e una serie di frecciate tra i due allenatori. (…)
Antonello Venditti cantautore romano, una colonna della musica italiana, autore dell’inno della Roma e di una canzone dedicata al boemo (”La coscienza di Zeman”), scritta nel 1999, quando Sensi fu costretto a dare il benservito al tecnico che aveva scelto con coraggio due anni prima.
Non c’è neanche bisogno della domanda, se l’aspetta e ci precede: « Sono contento che sia arrivata l’ufficialità dell’ingaggio di Zeman. In questi tempi in cui tutto cambia in cinque minuti c’era il rischio che potesse saltare. Sono contentissimo perchè adesso c’è il nuovo Zeman, quello che vuole vincere, diverso in questo dal passato. In questa fase conclusiva della sua carriera è diverso proprio in questo, nella volontà di vittoria. Vedrete, sarà molto esigente, gli dovranno costruire una squadra competitiva. Anzi, credo che lui sia sicuro di questo».
Che cosa significa il ritorno di Zeman alla Roma?
«Sarebbe ora che gli onesti, i buoni, gli sportivi veri possano riuscire a vincere. I sogni non si avverano quasi mai, come ho scritto nella canzone che gli ho dedicato, ma in questo caso si può ripensare a un calcio pulito, secondo la filosofia portata avanti da sempre da Zeman. Non posso dimenticare che quando venne la prima volta alla Roma non gli hanno dato la possibilità di vincere. La sua Roma fu massacrata, ho ancora bene in mente le ultime venti partite di quel campionato. La Roma vinse due anni dopo, con Capello, rispettando le regole della vittoria di quel tipo di calcio, era diventata organica a quel tipo di potere».
Quali effetti potrà avere la scelta fatta dalla società?
« A volte tornano. E’ tornata Tangentopoli ed è tornata Calciopoli, con le diverse sfaccettature legate al calcio scommesse. Ora con il ritorno di Zeman c’è la possibilità di rifondarsi. La Roma rappresenta una speranza. Sarà seguita con interesse in tutta Europa, con l’amore di noi tifosi, ma sarà semprecapace di non accettare le regole del potere».
Lei che lo conosce bene, ci svela come è cambiato Zeman?
«Tutti parlano degli schemi d’attacco, ma il suo 4-3-3 è unico al mondo, crea situazioni che nessuno prevede. Con Zeman sarà una Roma più forte in difesa, al confronto con quella di Luis Enrique. Il suo 4-3-3 è molto diverso. Zeman rispetto allo spagnolo è un catenacciaro, la sua fase difensiva è più organizzata. Non è vero che non la cura. Ci sarà un positivo sviluppo dalla Roma dell’allenatore spagnolo della stagione appena conclusa a questa che sta nascendo».
Quindi Zeman che vuole puntare a vincere deve avere una squadra competitiva?
«Il compito della società è quello di accontentarlo nelle sue richieste. Sarà intransigente. Anzi, è stato intransigente. Se ha detto sì, se ha accettato di tornare a guidare la Roma, è perchè ha avuto la sicurezza che le sue richieste sono state accettate e saranno soddisfatte».
Il popolo giallorosso ha manifestato ampiamente il suo gradimento
«Con Zeman i tifosi della Roma hanno la possibilità di condividere, vincendo, un calcio migliore. Più pulito e più bello».