(D. Galli) – Due ore di faccia a faccia allo Shangri La Corsetti, profondo Eur, lontano (ma nemmeno troppo) dalle mura di Trigoria. Tanto è durato il primo incontro tra Sabatini e Zeman, la prima volta a tu per tu dopo i colloqui per telefono del limbo prezemaniano, quando la società valutava identikit, vagliava posizioni, sceglieva il migliore, e quindi il Maestro. Tra una sigaretta e l’altra, diesse e neo tecnico hanno parlato di tutto. Una parte del discorso è stata prettamente logistica, evidentemente riferita a questioni organizzative come la tournée americana e il ritiro a Riscone. Poi Sabatini e Zeman hanno affrontato le questioni di mercato. Hanno iniziato a tratteggiare la Roma che verrà, hanno gettato le basi per il rafforzamento dell’organico. A differenza di quello che si poteva immaginare, non ci sarà un blocco Pescara che si trasferirà a Roma. Non sono previste emigrazioni di massa. Un nome che piace, e mica solo a Zeman, è quello di Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli e dell’Under 21. Ma il punto è proprio quello: il cartellino è del Napoli, che l’anno scorso l’ha girato in prestito agli abruzzesi. «Stiamo parlando con le società di appartenenza per vedere se ce la possibilità di tenerli un altro anno», spiegava ieri a Radio Radioil presidente del Pescara, Daniele Sebastiani,parlando anche di Ciro Immobile (per qualcuno, ce l’ha in pugno il Genoa). «Io credo che per Insigne sarebbe molto utile un altro anno qui, poi se il Napoli vuole puntare su di lui noi non possiamo fare nulla». Un altro giocatore che un anno fa era nell’orbita romanista, e che quindi piace ancora, è Marco Verratti. Solo che sul mediano del Pescara c’è il mondo addosso, conferma Sebastiani. «La verità è che piace a tutti. Per me Verratti ha un certo valore e se non lo vendo a quella cifra, lui rimane a Pescara, così come Capuano. Faranno la Serie A qui. Lui è senza dubbio un talento puro del calcio italiano e se fossi un altro presidente di un’altra squadra lo prenderei subito, ma quest’anno rimane qui da noi». Detto quindi che non ci sarà una Pescaroma, che Zeman non vuole e non chiede di attingere pesantemente dal suo ex club, Sabatini gli ha sottoposto una serie di giocatori, specie sudamericani. La Roma è pronta a fare la spesa al supermarket Corinthians: sono stati bloccati il centrale Leandro CastanDa Silva, 26 anni a novembre, prezzo intorno ai 5 milioni e il terzino sinistro José Rodolfo Pires Ribeiro, alias Dodò (20 anni). Il Maestro si è preso quarantotto ore per decidere, per capire quale degli elementi proposti da Sabatini è adatto al suo 4-3-3 ultraoffensivo. Un gioco particolare, o meglio particolare nelle richieste che si fanno ai calciatori: serve gente motivata per applicarlo, occorrono uomini che credono ciecamente nel Boemo. È possibile che nel faccia a faccia di ieri Sabatini e Zeman abbiano anche discusso di Borini. Non perché Fabio non vada bene per il Boemo, ma perché il suo sta diventando un caso spinoso. La punta è della Roma per metà, l’altro 50% è del Parma, che potrebbe cederlo in qualsiasi momento al miglior offerente. Per la cronaca, due giorni fa il ds romanista era a Milano proprio per le comproprietà. E quindi, probabilmente, anche per trovare una via di uscita con gli emiliani per Borini. Dall’altra parte c’è un interlocutore tosto, l’ex dg dell’Udinese, Pietro Leonardi. Ma, soprattutto, sembra che dietro Leonardi ci sia l’Inter. Chi potrebbe restare è David Pizarro, che avrebbe rifiutato un’offerta dei cinesi dello Shangai Shenhua. Sei milioni e mezzo per due stagioni. Ma il condizionale, in questo caso, è d’obbligo.