(M.Izzi) Eccoci al 7 giugno 2012, giorno dell’85 anniversario della nascita della Roma. Leggo e ascolto che non sono in pochi a chiedere il perché non sia il 22 luglio la data di questa celebrazione. Ho anche sentito parlare di “revisionismo storico” e mi sembra giusto esporre alcuni fatti che possono aiutare a comprendere meglio la situazione. Sino al 1977 la data di fondazione della Roma è stata (con alcune eccezioni non trascurabili) indicata correttamente. Si fa riferimento (questo senza contare naturalmente la pioggia di articoli uscita a partire dall’8 giugno 1927 sulla maggior parte dei quotidiani italiani a partire dal Messaggero, La Tribuna, La Gazzetta dello Sport, Il Tevere … ecc. ecc.), ad esempio, al giugno 1927, nella prima enciclopedia storica dedicata alla Roma, quella di Ezio Saini. Pubblicata a fascicoli fra il novembre 1953 e l’aprile 1954, dalla Casa Editrice Olimpia, la “Storia illustrata della Roma”, che si avvaleva della prefazione di Renato Sacerdoti a pagina 11, indicava il mese di “giugno” come quello della nascita della Roma. Si riferiva alla data del 7 giugno anche Il Calcio Illustrato nell’edizione del 28 luglio 1955 e ancora il 7 giugno 1977 il quotidiano Il Messaggero celebrò il cinquantesimo anniversario della nascita della Roma con una strepitosa intervista a Fulvio Bernardini (“Fulvio ricorda”). La svolta risale al 1967, anno in cui Gianni Lazotti pubblicò per l’Editrice Italiana Roma il suo “40 anni della Roma”. E’ in quella occasione che iniziò ad innescarsi un processo a catena che per anni è stato impossibile disinnescare. Lazotti risalendo alla data dell’Ordine del giorno numero 1 del 22 luglio 1927, un documento di straordinaria importanza, la segnalò per estensione come data di fondazione della Roma. Il 22 luglio cominciò a quel punto ad essere indicato spesso come momento dell’alba giallorossa. Nel 1983, anno d’oro per la Roma, la quasi totalità delle pubblicazioni dedicate allo scudetto proponeva la data del 22 luglio, fatta eccezione per alcune sporadiche eccezioni (…). Il definitivo oblio sulla data del 7 giugno si consolidò negli anni 80, in cui non è più possibile reperirne traccia. Per far combaciare i dati, le varie pubblicazioni iniziarono a far riferimento all’articolo “La fusione Fortitudo – Alba – Roman”, attribuendolo alla data del 23 luglio, il particolare era però un errore imperdonabile. Quell’articolo era, infatti, stato editato sì dal Messaggero ma l’8 giugno 1927. Tutto sembrava dunque combaciare, in realtà, un riscontro nell’Emeroteca della Biblioteca Nazionale e un’attenta ricerca bibliografica ha permesso nel giro di alcuni anni di mettere a fuoco la questione. Va da sé che la lunga consuetudine e tradizione di festeggiare la data del 22 luglio ha conferito anche a questa data un valore e un fascino che nulla potrà mai cancellare. Per quanto mi riguarda uno dei momenti più emozionanti legato alla mia passione per la Roma l’ho vissuto proprio quando ho avuto modo di reperire nell’Archivio ECS copia di questo straordinario documento. L’Ordine del giorno numero 1, era stato inviato allegato ad una circolare di presentazione ed era conservato in maniera straordinaria. Chiesi se era possibile fare una fotocopia e con mio enorme stupore vidi l’addetta della biblioteca prendere tutto il carteggio accontentandomi. In conclusione la data del 7 giugno è sempre appartenuta alle memorie giallorosse, mentre l’elemento nuovo emerso negli ultimi anni grazie alle testimonianze di Vittorugo Foschi Junior e Vittorio Zingarelli da me raccolte rimane l’ubicazione della sede in cui venne a tenersi la riunione decisiva. Vale a dire Via Forlì 16, nel 1927 (e ancora nel 1949) residenza del fondatore della Roma.