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AS ROMA Capuano: “Zeman mi chiamava Poldo, con lui allenamenti devastanti, ma correvamo più di tutti. Se la Roma chiama? Sono pronto”

Marco Capuano

Reduce da una stagione straordinaria con il Pescara di Zdenek Zeman, Marco Capuano, colosso difensivo pescarese, più volte accostato alla Roma dopo l’approdo nella Capitale del boemo, è intervenuto ai microfoni de “La città nel pallone” sui 99.8 di RadioIes per parlare della sua stagione e del suo futuro. Ecco le sue parole:

Su Zeman?

“Il mister ha lavorato tanto con noi giovani, ci ha fatto crescere e ha costruito un gruppo che alla fine ha portato il Pescara in A. E’ stata una annata impensabile, ma con l’aiuto di Zeman, durante la stagione ci siamo resi conto che potevamo arrivare in Serie A”.

Quando vi siete accorti che potevate arrivare in A?

“Già a febbraio quando eravamo a meno due punti dal Torino. All’inizio puntavamo ai playoff, ma dopo le vittorie con Padova, Grosseto e Torino, ci siamo guardati tutti negli occhi e abbiamo capito che potevamo farcela. La corsa e il gruppo sono stati la nostra arma in più. Gli allenamenti del mister sono stati faticosi, ma hanno dato i loro frutti”.

Sugli allenamenti.

“Dal lunedì al giovedì si correva, poi il venerdì la rifinitura e alla fine si giocava. Zeman sulla corsa è stato veramente devastante, il sabato però la differenza si vedeva: gli avversari al 70′ avevano i crampi e noi potevamo giocare un altro tempo”.

Che tipo di giocatore sei?

“Grazie a Zeman sono migliorato sul piano tecnico e nel gioco palla a terra. Sono un giocatore che si basa sulla forza e che cerca di giocare sempre palla rasoterra”.

Passaggio da Zeman a Di Francesco?

“Con Di Francesco giocavo da terzino. Con lui correvamo di meno e giocavamo di più con la palla. Con Zeman invece  si lavora di piu sulla parte atletica. Con lui la difesa era sempre alta e dovevamo fare il fuorigioco anche a palla scoperta. Mettiamola così: Di Francesco era più difensività”.

Molti partiranno, tu rimarrai a Pescara?

“Immobile è difficile tenerlo e penso che per lui i giochi siano già fatti. Per Insigne invece si vedrà con il Napoli. A me sarebbe piaciuto che il gruppo restasse unito con Zeman, purtroppo ha fatto la sua scelta e gli faccio un grande in bocca al lupo”.

Su Stroppa.

“Ancora non lo conosco, ma ho sentito che è un allenatore preparato, che lavora con i giovani e che dal punto di vista umano è una grande persona”.

Hai ricevuto una chiamata da zeman?

“Mi ha chiamato per sapere come stavo, dove andavo in vacanza e per dirmi di non mangiare troppo”.

Per dirti di non mangiare troppo?

“A me piace mangiare e per questo lui mi chiamava Poldo”.

Se arrivasse una offerta dalla Roma?

“Io sono sempre pronto. Poi le decisioni le prenderanno il mio procuratore e la società. Sono giovane, il mio desiderio quest’anno è di giocare”.

Su Caprari

“Ha dimostrato di avere grandi qualità tecniche, e di poter migliorare ancora molto. Può avere un futuro importante nella Roma”.

Sebastiani cosa vi ha detto?

“Non l’ho sentito, ora siamo tutti in vacanza. Ci parleremo, ma l’idea è di formare delle basi con noi giovani per l’anno prossimo. Io e Verratti siamo di Pescara e a loro farebbe piacere farci giocare per valorizzarci. Poi tutto è possibile. Vedremo”.

Su Sansovini e Brosco?

“Con Sansovini mi ci sono trovato bene, poi lui è il Capitano e ci scherzo sempre. Con Brosco invece, mangiamo spesso insieme e siamo molto amici, in più abbiamo lo stesso parrucchiere”.

Fonte: La città nel pallone, RadioIes

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