(R .Maida) – Aumento di capitale, chiusura del bilancio, consiglio di amministrazione, scelte strategiche. Cominciano giorni frenetici per la Roma, intesa come società, alle prese con le scadenze di fine giugno. Ancora non arrivano certezze sulle potenzialità finanziarie del club e sul terreno dove la proprietà intende costruire il suo stadio. Ieri il sindaco Alemanno ha chiesto celerità a proposito della famosa short list, il documento atteso entro il 30 giugno: conterrà quelle due o tre aree edificabili su cui il comune dovrà esprimersi. Ma per il momento, al di là di qualche ipotesi su Tor di Valle (favorita) e Malagrotta, la Roma non si sbilancia. Di sicuro, si allungano i tempi: se un paio di mesi fa il gruppo americano era convinto di trasferirsi nella nuova casa a partire dal campionato 2015-16, adesso bisognerà aspettare almeno un altro anno. Sperando che nel frattempo entri in vigore la legge sugli stadi, che per l’investimento della Roma è fondamentale. Tempi incerti anche sulle procedure dell’aumento di capitale, la cui prima tranche di 50 milioni doveva partire molti mesi fa ma è stata continuamente rinviata (ritardi tecnici, spiegano). Intanto il mercato è fermo: nessun acquisto è stato annunciato a due settimane esatte dal raduno.