(I.De Lillo) – Le sue gesta sono già nella storia, ma nella Roma è Capitan Futuro. È come l’uomo tigre ma è del segno del leone, un gladiatore romano e romanista nato in età moderna.
Soprattutto è una sicurezza del presente della Roma e della Nazionale. Daniele De Rossi, tra le tante cose, baluardo della difesa azzurra nelle prime due gare del girone in un ruolo per lui insolito, ma non del tutto estraneo. Dopo la vittoria con l’Irlanda e la qualificazione ai quarti dell’Europeo, Cesare Prandelli l’ha definito «un giocatore universale», capace di giocare ovunque e farlo bene. Dopo le ultime prestazioni in Nazionale, De Rossi ha confermato che l’Italia non può prescindere da lui.
Gli ex giocatori sono tutti d’accordo col ct. Fulvio Collovati che sta seguendo da vicino De Rossi in Polonia ha commentato così: «De Rossi è uno dei migliori centrocampisti del mondo in grado di fare anche il difensore centrale, da giocatore intelligente qual è. Le sue prestazioni sono esemplari. Però per come giochiamo noi in Nazionale è un peccato portarlo via dal centrocampo, abbiamo bisogno che ci sia lui a fare il giusto passaggio, a dare peso e far avanzare la squadra. De Rossi è uno che può star bene dappertutto ma meglio farlo giocare a centrocampo. Se Chiellini non tornasse disponibile? C’è la coppia della Juve, non penso che De Rossi tornerà in difesa, la formula del 4-3-2-1 è la più adeguata per questa Italia». Sempre puntuale in difesa e vitale a centrocampo. Ma nonostante le buone prestazioni dell’Italia contro Spagna e Croazia, rivedere De Rossi in mezzo al campo ha avallato il parere di Zeman, contrario a toglierlo dalla sua naturale posizione. (…) «Sa fare più cose – ha detto Sebino Nela-, ma il suo ruolo è di centrale di centrocampo. Se poi c’è necessità, un giocatore del genere fa comodo».
Odoacre Chierico e Giancarlo De Sisti che lo hanno visto crescere dall’Ostia mare alla Roma, fino alla Nazionale, non si stupiscono delle parole di Prandelli, convinti già da quando muoveva i primi passi che quel ragazzino biondo sarebbe diventato un campione. «È un ragazzo che ha tanto carattere, tanta volontà e si adatta a tutto – ha commentato Chierico -. Lo conosco da quando era bambino: in spiaggia eravamo allo stesso bagno e tra famiglie ci si frequentava. Non era un ragazzino lagnoso, non dava mai problemi ai genitori. Già sapeva il fatto suo, era tagliato per lo sport, aveva coordinazione, temperamento. Il calcio era il suo mondo ma anche gli altri sport. Sono d’accordo con Prandelli, universale è l’aggettivo giusto. Zeman ha ragione perché, al di là del fatto che sappia giocare bene in qualsiasi posizione, il suo ruolo è il centrocampo. La dote di Daniele che lo ha portato a diventare il campione che è oggi, è stata proprio la duttilità. Ripeto, era tagliato per qualsiasi sport, qualsiasi cosa avesse fatto sono sicuro che avrebbe potuto raggiungere grandi successi». Anche De Sisti era molto vicino al De Rossi bambino, un predestinato. E oggi più che una scoperta, è una conferma. «Noi che lo seguiamo da anni l’abbiamo detto prima di Prandelli che De Rossi è un giocatore unico. Sicuramente, ora che è arrivato il riconoscimento della Nazionale, questo giudizio assume un’importanza rilevante per l’evoluzione del ragazzo. Si sapeva che era un giocatore universale, ma ogni volta che gioca lo si ama (…) Il fatto che sia un giocatore universale vuol dire che si disimpegna in tutte le zone del campo ma la sua dote principale è da centrocampista. Non come lo faceva giocare Luis Enrique, nè dove l’ha fatto giocare Prandelli. Ha le caratteristiche del grande giocatore ma rimane uno spreco in difesa ».
Dà garanzie di qualità e quantità. Ma la sua forza non è solo nelle gambe bensì anche nella testa: fa della sua grinta la benzina per il motore della squadra. Secondo Giacomo Losi, nel prosieguo dell’Europeo la sua posizione sarà decisa anche in base all’avversario. «Fino ad ora Daniele ha giocato benissimo sia da difensore che a centrocampo. È stato uno dei migliori e si è distinto in ogni partita per l’entusiasmo, la grinta che porta in campo. È un grande giocatore, tornerà a centrocampo. Credo però che se Chiellini non dovesse recuperare la sua posizione sarà decisa in base all’avversario che incontreremo. Gli inglesi non sono come i francesi. Concordo con Prandelli. Giustamente si tratta di vedere le qualità migliori che ha, cioè da centrocampista. Davanti alla difesa, con Pirlo sono una coppia perfetta».