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EURO 2012 “L’Inghilterra? Le grandi ci esaltano Pochi tifosi azzurri per colpa della crisi”

Daniele De Rossi

De Rossi parla dell’avversaria dei quarti (“Ha un’impronta italiana, Gerrard è sempre stato il mio idolo”) e poi si sottopone a un fuoco di domande. Su Balotelli: “Sta diventando grande e sa che deve prendersi responsabilità. Se uno non gioca è chiaro che ha meno entusiasmo”. Con Pirlo non ci pestiamo i piedi”. C’è spazio anche per la Roma: “Curioso di lavorare con Zeman”

De Rossi l’universale ha un sogno: “Diventare come Gerrard”. Giocare contro di lui e l’Inghilterra, che non ha mai affrontato “è eccitante”. Anche per questo dispensa parole di stima per il suo idolo a tre giorni dalla sfida, ed elogi per l’ex ct inglese Capello “che mi ha preso per mano”. Ma soprattutto parla del match: “Non ci giochiamo questo quarto per andare ai rigori. Abbiamo tre lunghi passi da fare e li possiamo fare”. E su Mario dice: “Non è più un ometto, si prenderà le sue responsabilità”.

Tanti tifosi in tv, pochi allo stadio. Sarà un’altra trasferta?

Chi può permettersi in questo periodo storico di fare una trasferta del genere, come fanno gli inglesi? L’Italia è in un momento delicato dal punto di vista economico. Loro seguono la nazionale in massa da sempre, spesso contro di loro ci si trova in svantaggio numerico sugli spalti. Succederà anche a Kiev ma saremo 11 contro 11 in campo. Speriamo di continuare bene, dare una buona immagine, passare il turno e dare un’altra iniezione di entusiasmo per la semifinale”

Con quale soluzione di modulo giocherà l’Italia? Lei e Pirlo siete troppo vicini a centrocampo? 

“Con che tattica non lo so. L’importanza di Pirlo sta nei numeri, nella sua carriera e nell’analisi di queste tre partite che abbiamo fatto. E’ meraviglioso, decisivo. L’ultima partita dicono che non è stato decisivo? I gol sono partiti dai suoi piedi. Io e lui tante volte abbiamo giocato insieme: l’incompatibilità  esce solo quando le cose non vanno benissimo, come con l’Irlanda”
Si sente il Gerrard italiano?

“Gerrard è il mio idolo, da sempre, ma c’è tanto altro fra gli inglesi. Giovani sugli esterni forti, squadra compatta, hanno un gioco italiano per certi aspetti, non saranno sprovveduti in difesa”

Balotelli, attaccante del City, in campo contro l’Inghilterra. Tra tabloid e polemiche potrebbe soffrire di nervi?

“Lui è un giocatore che potenzialmente potrebbe far male a tutte le squadre, compresa l’Inghilterra. Non mi sembra che sia isolato. A volte è meno felice e meno partecipe, chi sta in panchina è normale che abbia meno entusiasmo. Io lo vedo molto tranquillo. Parlargli, intervenire? C’è l’allenatore, ci pensa lui. Ognuno deve essere responsabile, Mario comincia a diventare grandicello, un ometto, credo che sappia che deve prendersi le sue responsabilità, al posto suo vorrei essere trattato come gli altri, senza trattamenti di riguardo. All’età sua feci il mondiale, ma nessuno ebbe un occhio di riguardo particolare per me quando feci quella gomitata”.

Ma potrebbe reagire in campo, farsi ammonire vista la gara delicata?

Lui lo sa quello che deve fare, dirgli non reagire, o stai calmo… serve fino a un certo punto. La partita se la deve preparare. Con l’esperienza che ha accumulato, non è un ragazzino, saprà giocare bene. Tabloid? E’  più abituato di noi,  fatela a lui la domanda: se sono cattivi loro o se gli dà tanto da mangiare. Qualche volta in Inghilterra ha fatto qualche casino, è normale che si parli di lui, la responsabilità se la prende. Farà la sua partita. Scandali e problemi non ne può fare: siamo chiusi in albergo”

Le sarebbe piaciuto ritrovare Capello?

“Capello è la persona che più mi ha aiutato nella mia carriera: mi ha preso per mano, dire che devo tutto a lui è poco. Credo sia un valore aggiunto su qualunque panchina: era un valore aggiunto in più per l’Inghilterra, con tutto il rispetto per Hodgson”.

Delle polemiche sull’Ucraina e della Tymoshenko avete parlato?

“Noi abbiamo parlato un po’ prima degli Europei. Sono situazioni delicate, non è facile giudicare l’operato della nostra classe politica, non so tutti dettagli, è un fatto spiacevole, grave, ma ci limitiamo per ora a giocare, non possiamo pensare di risolvere noi questa situazione”.

Prandelli l’ha definita “universale”, puo lasciare il segno definitivo in questo Europeo?

“Le parole del mister mi hanno fatto piacere, evidenziano stima e grande fiducia, come ha dimostrato mettendomi in mezzo alla difesa nelle prime partite. Il fatto di svariare, muovermi, interpretare i ruoli che mi darà mi interessa, mi piace, mi sento abbastanza bene. Gerrard è l’emblema della chiusura e del centrocampo offensivo: mi piacerebbe completare il mio modo di giocare avvicinandomi a questo tipo di giocatore”

Italia-Inghilterra, come giocatore della Roma, la riporta ai match di coppa?

“Ci ho pensato, ho pensato che non sono mai stato fortunato contro le squadre inglesi, mai giocato contro Inghilterra: mi affascina. Ma sono storie diverse – come Roma-Liverpool – altri contesti. E’ un orgoglio giocare contro una squadra così forte e blasonata. Sono felice ed eccitato di giocarci contro”

Gli inglesi sono sempre usciti ai rigori.

“Intanto diciamo che non siamo stra favoriti, come qualcuno scrive, e questo va rispettato. Sui rigori è un discorso di freddezza: ma di sicuro non prepariamo la partita per andare ai rigori siccome l’Inghilterra è sempre uscita dal dischetto”.

Fra Franchia e Inghilterra chi preferiva?

Non c’era preferenza reale fra Inghilterra e Francia, sono temibili tutte e due. Se potevamo scegliere avremmo optato per l’Ucraina.

Dopo gli scandali del calcioscommesse, l’Italia reagisce e passa il turno. Come lo interpreta?

“Non è uno stimolo in più, né per me né per miei compagni. Nell’Italia ci sono grandi calciatori che in questi momenti sono più per unirsi che per sfaldarsi. E’ nel dna di noi e degli italiani,  siamo un popolo che davanti alle difficoltà si esalta. La storia dice che l’Italia si esalta contro grandi avversari. Al quarto di finale europeo devi fare una prestazione notevole: mancano tre passi belli grandi per arrivare primo in fondo. Ora è una guerra di nervi fra due squadre di qualità. E non lo nego, l’Inghilterra mi attrae molto”.

Alla Roma, finita l’esperienza a Euro 2012, troverà Zeman.

“Quella di Zeman è una scelta che ha portato molto entusiasmo a Roma, influendo sulla passione che s’era non dico spenta, ma addormentata e credo che sarà interessante conoscersi a vicenda. Non credo che mi troverò male con Zeman. Sul discorso tattico non mi esprimo è lui l’allenatore e deciderà se farmi giocare in attacco o in porta. Non conosco personalmente Zeman, ma mi incuriosisce tanto, sia come persona che come allenatore. Non ci ho mai lavorato prima e ci ho parlato al telefono per 5 minuti pochi giorni fa per la prima volta”.

Cosa si aspetta dal mercato giallorosso?

“Sono stato abbastanza chiaro a fine campionato. Per parlare di mercato c’è tempo. Adesso ho una manifestazione che mi interessa molto e voglio pensare a questa manifestazione con occhio, orecchio e cuore a Roma rivolto a mercato e alle situazioni societarie. Sono qui, ma Roma è sempre nella mia testa. Aspettiamo fiduciosi e speriamo bene non è che ogni acquisto o mancato acquisto devo commentarlo da opinionista. Quello che ho detto dopo Cesena-Roma lo penso tutt’ora”.

Fonte: Repubblica.it

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