(M. Calabresi) – Tutto si può dire di Bojan Krkic, tranne che non gli piaccia lo sport. Così, dopo aver visto gli Internazionali di tennis al Foro Italico prima di tornarsene in Spagna per le vacanze, è passato dal motociclismo GP di Catalogna, al basket finale della Liga, per tornare nuovamente al tennis, ospite d’eccezione alle finali di un torneo di tennis in carrozzina organizzato dall’amico e tennista Tommy Robredo: si è esibito con la racchetta — dritto e rovescio abbastanza scolastici —, facendo meglio con il pallone. A casa sua è una star, a Roma spera di diventarlo definitivamente.
Bilancio Talmente star da essere invitato a El Primer Toc, programma di punta di Rac1, la radio più seguita in Catalogna. Succede sempre più spesso che i giocatori stranieri in Italia parlino a monosillabi e in patria si confessino, Bojan non fa eccezione: «Inizialmente il cambiamento è stato difficile — racconta —, ma devo dire che il mio primo anno in Italia è andato bene. È stata una stagione tra alti e bassi, di esaltazione dopo una vittoria e di qualche insulto dopo le sconfitte, ma restare in Italia un altro anno è la soluzione migliore. Alla fine del prossimo anno quando la Roma, per tenerlo, dovrebbe sborsare 28 milioni, ndr valuteremo, ma ora voglio concentrarmi sulla Roma, fare ancora meglio e convincere Zeman».
Parallelo Il boemo, un Bojan ce l’ha avuto già a Pescara e lo avrebbe voluto pure portare a Roma: ecco, lo spagnolo farà quello che in Abruzzo faceva Lorenzo Insigne. Brevilinei e tecnici entrambi, l’idea di Zeman quella di riportare Totti esterno sembra più una suggestione, il capitano non ha più 22 anni è quella di dare a Bojan la licenza di partire da sinistra, per accentrarsi e sfruttare il piede che preferisce, un po’ come faceva con Luis Enrique.
Ambasciatore Della legione spagnola che un anno fa invase Trigoria, Bojan rischia di rimanere l’unico superstite: Luis Enrique, con tanto di mental coach e staff al seguito, il 3 luglio al raduno non ci sarà; Baldini tornerà dal Brasile con Dodò, terzino sinistro, il ruolo di José Angel che la Roma cercherà di piazzare; Osvaldo, che dalla Spagna è arrivato, rischia di tornarci, per non parlare di Gago, il cui riscatto è improbabile. Risultato? Della revolucion di un anno fa non c’è più traccia: tranne Bojan, appunto.