(M.Graziano) – E’ la domanda d’ingresso: contro l’Inghilterra vuole farci divertire o arrabbiare? «Non so cosa intendi per divertire o arrabbiare. Io darò il massimo, come tutti i miei compagni, poi se ti diverti o ti arrabbi non so…». Il Balo appare molto più sicuro di sé. Spavaldo sì, ma controllato. Gli riportano le frasi di Hart, compagno nel City: «Ci sono due Balotelli, uno fortissimo e l’altro che al primo errore becca il cartellino rosso». Insomma, il concetto di Super e Stupid Mario tanto di moda da quelle parti. «Fortunato lui che ne conosce due di Balotelli», così Mario chiude l’argomento. […] Secondo quanto sottolinea la Gazzetta dello Sport Balotelli ci tiene invece a chiarire che «il Mario persona non devo dimostrarlo a nessuno, né agli inglesi né agli italiani. Chi mi conosce sa come sono». E allora solo calcio: «Mi farà piacere rivedere tutti i compagni del City. Sarà bello affrontarli, però di questa Inghilterra non c’è niente che mi faccia paura». Talmente sicuro di sé e della sua Italia, «che non ho certo avuto bisogno di rivelare nulla a Prandelli, né del calcio inglese né del City in particolare». Il gol con l’Eire potrebbe aver sbloccato il nostro miglior talento, che in Nazionale ha sempre faticato, quasi fosse frenato dall’emozione. Cosa strana per chi già a 17 anni vinceva uno scudetto da protagonista, per chi in questa stagione è andato a schiantare il Manchester United a Old Trafford: 6-1 e doppietta. «Sì, è vero, fin da quando ero bambino questa maglia è speciale per me, mi emoziona. E’ normale. Però, nelle prime due gare dell’Europeo non ero andato male, mi mancava solo il gol. Non ero arrabbiato, non avevo problemi con la squadra, non ero fuori dal gruppo, né avevo guai a livello di vita privata. Stavo bene, nonostante qualche vostro collega andava scrivendo che avevo il culo nella Nutella. Cazzate! Le critiche di Prandelli? Quelle servono invece solo a migliorarmi».