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AS ROMA Canovi (Ag. Fifa): “I migliori affari si fanno alla fine e Robben dovrebbe lasciare il Bayern…”

Dario Canovi

Intervenuto durante la trasmissione “Radio Città” condotta da Marcello Micci, sui 99.8 di RadioIes, Dario Canovi, noto agente fifa, ha parlato della situazione in casa Roma e non solo. Ecco le sue parole:

Sulla nuova Roma di Zeman.

“Scelto un certo tipo di allenatore bisogna scegliere un certo tipo di giocatori. Questi giocatori forse andavano bene per Luis Enrique, ma credo che ora  si debba fare un cambiamento in corsa. Sabatini è un grandissimo intenditore di calcio, e siccome viviamo in un momento di difficoltà economica, sul fronte calcistico bisogna essere realistici, e affidarsi a grandi intenditori come Sabatini e Baldini”.

Sul fair-play.

“La domanda è chi pagherà? Vediamo società spagnole e inglesi con un sacco di milioni di debito e primo o poi si debba cambiare. La Roma sta facendo bene. Anche riscattando Borini, una mossa giusta e intelligente”.

Bisogna rifare in toto tutto il reparto difensivo?

“Io credo che il viaggio di Baldini in Brasile abbia un significato ben preciso: questo è uno strano calciomercato. Nessuno sta facendo grandissimi affari, forse solo la Juventus, e credo che i tifosi (romanisti) debbano avere grande pazienza e grande fiducia in chi fa il mercato. I migliori affari si fanno alla fine, quando certe richieste si ridimensioneranno. Per esempio perché Robben dovrebbe lasciare un grande club come il Bayern Monaco per un club italiano, ha rinnovato da poco e si vede che sta molto bene”. 

Si può parlare di un calcio baratto?

“Sicuramente si, però è vera una cosa, chi ha i grandi giocatori (e non buoni o medi, io lo chiamo il “mercato Panini”). Per grandi giocatori il baratto è difficile, i club preferiscono i soldi. E’ chiaro che la Roma ha due o tre giocatori che hanno un gran mercato come per esempio Borriello e Osvaldo (soprattutto)”. 

Marquinho non riscattato, la Lazio è su di lui. Un giudizio? 

“Quest’ultima parte è quella in cui credo di meno. Ormai  è noto che il Brasile non è solo un paese esportatore ma anche importatore. Il Brasile è una delle poche nazioni al mondo in grande progresso, e quindi si possono permettere giocatori di un certo valore. Ma la volontà dei giocatori è sempre un fattore determinante come nel caos di Marquinho”.

Su Destro.

“A me piace moltissimo, penso che sia il centroavanti del futuro. Da questo punto non capisco l’errore di Prandelli, visto che io avrei portato sia Osvlado che Destro. E’ ovvio il problema dell’ Italia è l’attacco, perché degli attaccanti uno deve vedere  in quante azioni uno è stato determinante. Non so quale sarà il destino di destro, lo scopriremo solo a fine mercato”.

Fonte: RadioIes, Radio Città 

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