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GAZZETTA GIALLOROSSA Italia über alles (VIDEO!)

Fabio Grosso, Andrea Pirlo

Una sfida entrata nella storia, o meglio la storia di una sfida, perché di Germania-Italia si potrebbero riempire libri di aneddoti, ricordi e gesti. Come quello di Pertini nel 1982. “Non ci prendete più” sembrava dire nel più italianissimo dei gesti. Non ci presero più, o meglio non ci hanno mai preso, almeno sul campo, perché nonostante tre coppe del mondo e altrettante coppe d’Europa, la Germania non ha mai battuto l’Italia in partite ufficiali. Una maledizione per i tedeschi, una goduria per gli italiani. Questa sera saremo uno di fronte all’altro, ancora una volta, con lo stesso fascino di una partita che sa di calcio antico, quello vero. Con tutto il rispetto, altro che Portogallo-Spagna.

Partita del secolo

MESSICO 1970

“La partita del secolo”. Basterebbe questo per definire un mondiale. I messicani non ci pensarono un attimo e pochi minuti dopo la fine del match la targa era già li fuori a ricordare a tutti che per un giorno il dio del calcio  si era fermato in Messico. Per alcuni fu uno scempio, l’annullamento della tattica a favore dell’agonismo, il caos su un campo di pallone, per altri fu semplicemente un batticuore. Rivera rischiò di far morire qualcuno, italiano o tedesco che sia, come l’ex giallorosso Schnellinger. Dopo 90 minuti di botte (Beckenbauer fini stoicamente con una spalla lussata e fasciata), furono 21 minuti di apnea: prima Muller per i tedeschi, poi  la doppietta italiana con Burgnich e Riva prima del pareggio di Muller, infine Rivera. Era il 111′. Martellini gridò “Che meravigliosa partita ascoltatori italiani”. L’Italia era campione del mondo, ancora prima di una beffarda finale con il Brasile.

Tardelli

SPAGNA 1982

Era il decennio del primo grande scandalo italiano, della polizia negli stadi e dei giocatori in manette. Eravamo ben lontani da quel 1970 e nessuno credeva in una Nazionale che addirittura rischiava di non partecipare. Paradossalmente fu una scommessa che Bearzot accettò chiamando chi era finito nel vortice dello scandalo. L’Italia passò il girone senza vincere una partita, fu la prima nella storia, come Cabrini, primo a sbagliare un calcio di rigore in finale. Sembrava il preludio di una tragedia sportiva, ma qualche volta la storia ci mette lo zampino, come quello di Paolo Rossi, una rapace di testa davanti a Schumacher. Correva Rossi, correva con le braccia al cielo davanti agli italiani, come Tardelli: stop, sinistro, rete. Il grido sordo, la testa si scuote, pensa “Non è possibile” e invece è realtà. Il punto esclamativo lo mette Altobelli venti minuti più tardi, mentre Pertini scatta in piedi. Non ci prendono più e poco importa se due minuti più tardi Breitner accorcia le distanze ormai abissali. Se nel 1970 era l’anno dell’ultima riunione dei Beatles, il 1982 era l’anno di Thriller. Se questa non è storia, poco ci manca.

Fabio Grosso

GERMANIA 2006

Nuovo secolo, nuovi scandali. Quell’anno fu la volta di Calciopoli, degli arbitri rinchiusi negli spogliatoi e degli scudetti revocati. E non solo, prima c’era stato il biscotto nordico del 2004 e Byron Moreno nel 2002. Era il momento della riscossa. Partì dal Ghana e da quel destro di Pirlo, poi la gomitata di De Rossi contro gli americani,  la qualificazione con la Repubblica Ceca, il rigore di Totti con l’Australia e la docile Ucraina. Era il momento della Germania, ma questa volta in casa loro, in uno stadio dove mai erano stati battuti. Una partita dominata, ma mai sbloccata. Reti inviolate per 90 minuti e oltre, con in mezzo il palo di Gilardino, la traversa di Zambrotta e tante emozioni. “Chi se lo aspettava”, avranno pensato i più. Un’Italia così bella non si vedeva dal 2000 e quella volta l’epilogo non fu per niente felice. Ma questa volta non c’erano Trezeguet, ne tanto meno Wiltord che potessero tenere. Era il 117′, tre minuti dai calci di rigore che per troppo tempo ci avevano condannati. Fu Grosso ad evitarli, “Chi se lo aspettava” avranno continuato a pensare i più freddi, “gol” urlò a squarciagola il resto d’Italia. Come Tardelli nell’82’: sinistro, il grido sordo, la testa si scuote, pensa “Non è possibile”, come del resto l’Italia intera a tre passi da Berlino. Klinsmann sprona i suoi, pensa “Maledetti italiani”, Del Piero li abbatte allo scadere. Chiudete le valige, andiamo a Berlino.

ITALIA-GERMANIA 4-3 1970

ITALIA-GERMANIA 3-1 1982

GERMANIA-ITALIA 0-2 2006

A cura di Flavio Festuccia

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