(M.Cecchini) – Ammettiamolo, Christian De Sica ha proprio ragione. In fondo l’Italia rappresentata nei «cinepanettoni» è la nostra, è quella che si vede tutti i giorni per strada, quella che sfila nell’assemblea societaria di Trigoria per sancire la nomina di Tom DiBenedetto a presidente della Roma.
Nel consueto happening annuale c’è di tutto: soci col cappello da cowboy, battute da «generone» palazzinaro, sussiego snob da circoli «bene» sul Tevere, voglia di protagonismo da reality tv. Nelle oltre 5 ore di assemblea viene sviscerato di tutto: biscotti Gentilini, spot Vodafone di Totti («ma ci sponsorizza Wind») e mille altri argomenti singolari. «Molto pittoresco», chiosa a margine un membro del nuovo Cda.
Contratto De Rossi Poco da ridere invece c’è sul bilancio,notoriamente in perdita per 30,6 milioni e che il prossimo anno — causa mancanza coppe europee — non sarà destinato a migliorare. «Anzi, forse la prossima potrebbe essere la stagione più dura», spiega l’a.d. Claudio Fenucci. Approvati tutti i punti all’ordine del giorno con maggioranza bulgara (99% circa), a riportare il sorriso ci pensa Franco Baldini, soprattutto quando parla del contratto di De Rossi dopo aver incontrato martedì Sergio Berti, manager del giocatore: «È una priorità e confermo la volontà comune di arrivare a un accordo. Ho avuto già contatti. La fretta non aiuta, ma fra due settimane ne sapremo di più, anche se non c’è problema per le tempistiche. Se accetterà la nostra offerta, lo potrà fare prima o dopo gennaio senza problemi. Bisogna trovare soltanto le forme e i compensi adeguati per far contenti tutti». Insomma, siamo più vicini.
Bacchettate a Osvaldo per la maglia nel derby («Vi ho purgato anche io»). «Gli ho detto che abbiamo cominciato a perdere il derby da quella maglia “lassativa” e ho chiesto rispetto per gli avversari». Rintuzzata la critica alle commissioni (8 milioni circa) elargite ai procuratori («sono in linea col mercato»), arriva la benedizione piena per Luis Enrique e la voglia di gioventù. «Deve contare più il modo di gioco del risultato, per questo sono soddisfatto di quello che si è visto a Genova. La nostra idea, poi, era quella di avere una rosa di 18-19 giocatori più i Primavera, ma l’eliminazione con lo Slovan ci ha fatto fare acquisti superiori al previsto. Se miglioreremo a fine stagione avremo la certezza che con pochi acquisti potremo essere competitivi». Titoli di coda su Montella, che aveva detto come, se avesse fatto gli stessi risultati di Luis Enrique, sarebbe stato cacciato: «Ha ragione, perché sapevamo che l’ambiente avrebbe dato meno chance a lui che a un allenatore straniero con una nuova concezione di gioco». Così è, se vi piace.