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GAZZETTA DELLO SPORT De Rossi & C. gli indistruttibili

De Rossi

(E. Pinna) – C’è chi ha subito due infortuni, ed ha recuperato neanche fosse l’uomo da sei milioni di dollari (serie cult americana degli Anni Settanata), chi ne ha subito uno solo ma sembra comunque un cyborg. C’è chi gioca con un dito rotto ed una schiena a pezzi. C’è chi si sacrifica pure se gli cambiano le carte in tavola, chi nonostante tutto, una stagione massacrante e tante partite sulle spalle, non si perde neanche una gara dal primo minuto. E c’è chi, addirittura, sei mesi fa temeva di dover smettere di giocare a pallone, invece è qui a trascinare l’Italia verso un sogno. E’ una delle caratteristiche che ci distinguono nel Mondo, che rendono speciale ogni cosa che facciamo. Si chiama spirito di sacrificio, è quello che ci riesce meglio.

CUORE ITALIA – Il malore di fine ottobre, quel cuore che sembra impazzito all’improvviso, il ricovero al Policlinico di Milano, una diagnosi (sofferenza cerebrale su base ischemica causata dalla presenza di un forame ovale pervio cardiaco interatriale) che lasciava presagire l’addio al calcio, l’operazione, cinque mesi di sofferenza, poi una seconda rinascita. In una parola, Antonio Cassano. Che giovedì sera, al National Stadium di Varsavia, ha fatto impazzire i tedeschi, li ha irretiti come fossero bambini al parco, ha inventato dal nulla l’azione del primo gol, che ha aperto la festa. La grande paura, provata di ritorno dalla trasferta di campionato di Roma, è alle spalle. Adesso c’è solo un obiettivo, un traguardo da raggiungere. L’Europa….

MIRACOLI – Al colonnello Steve Austin, il protagonista di «L’uomo da sei milioni di dollari», impiantarono a seguito di un incidente, le gambe, il braccio destro e l’occhio sinistro. A Giorgio Chiellini, per fortuna, non è andata così, ma vederlo due volte in campo a seguito di due incidenti che ne avevano messo in pericolo prima la partecipazione agli Europei stessi e poi la prosecuzione, ti viene da pensare possa essere un cyborg. Il primo ko nell’ultima domenica di campionato: stiramento di primo grado al muscolo adduttore della coscia destra, venti giorni di stop. Poi la rieducazione, in campo contro la Spagna e la Croazia, ko di nuovo contro l’Irlanda, stavolta lo stiramento è al bicipite femorale sinistro. Giovedì sera era in campo, ad arginare i tedeschi, come non fosse successo nulla, con la Juve preoccupata da recuperi così repentini. E nulla sembra sia successo anche a Barzagli, andato ko nell’ultima amichevole dell’Italia (quella disastrosa contro la Russia) prima dell’inizio degli Europei. Stiramento di primo grado al soleo del polpaccio sinistro, pure lui ha stretto i denti. Tratteggiando un capolavoro.
CENTO PER CENTO – «Sapevo che ogni giocatore avrebbe dato il cento per cento». Pirlo ha riassunto alla perfezione il concetto generale. Lui che, con Marchisio e De Rossi, è sempre sceso in campo dal primo minuto, tirando la carretta eppure giocando come se fossimo alla prima di campionato.

Già, De Rossi: una frattura scomposta all’indice della mano destra, ridotta con un’operazione, nell’ultimo turno della serie A (che per Prandelli è stato maledetto), poi i problemi alla schiena subito dopo la partita contro l’Inghilterra, sciatalgia e non solo, sempre in bilico fra la semifinale e l’infermeria. Eppure Daniele è sempre lì, non molla mai, ha giocato in difesa le prime partite perché eravamo in emergenza, ha ripreso il suo posto a centrocampo pure cpontro la Germania. Un gladiatore. Come Balzaretti, che non ha fatto un fiato, Prandelli gli ha dovuto cambiare fascia visto l’infortunio di Abate (un altro che ha recuperato granzie anche alla testa oltre che alle cure mediche dello staff sanitario azzurro), lui s’è adatto e pure alla grande. E adesso possiamo sognare l’Europa…

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