(C.Zucchelli) – «C’è molta positività. Nel giro di un paio di settimane se ne saprà di più». Franco Baldini è realista ma, al tempo stesso, ottimista: il rinnovo di Daniele De Rossi si farà.
E sarà la Roma ad andare incontro al giocatore, alzando ancora l’offerta. La sensazione – perché l’accordo ancora non c’è – è che le cifre saranno più o meno queste: cinque milioni di fisso con i bonus legati ad obiettivi individuali e di squadra che potrebbero far arrivare lo stipendio di De Rossi ad oltre sei milioni e mezzo. «Questo rinnovo – ha spiegato Baldini all’assemblea degli azionisti – è una priorità ed è così che lo stiamo trattando. Ci sono stati già un paio di appuntamenti. La cosa positiva è che da entrambe le parti c’è la voglia di arrivare a un accordo. La fretta non gioca a favore di nessuno anche se sappiamo che a gennaio potrebbe già firmare a paramtero zero per un altro club, come in passato è capitato ad altri giocatori».
Il riferimento, neanche troppo velato, è alla partenza di Mexes (da lui portato alla Roma) per il Milan. Una situazione del genere non si ripeterà: primo perché De Rossi non è il francese (senza complimenti né offese per nessuno) e secondo perché la Roma di oggi è profondamente diversa da quella del passato. Tanto che Baldini specifica: «Se il calciatore decide di firmare accetterà la nostra offerta sia prima che dopo gennaio. Se vuole restare e se noi lo vogliamo tenere il tempo è poco più di un particolare, è un falso problema. Bisogna trovare soltanto le forme e i compenso adeguati per far contente tutte e due le parti». Sarà De Rossi, insieme a Totti finché il Capitano non deciderà di smettere, il simbolo della Roma. In campo e anche fuori. La Roma sa che a livello internazionale Daniele è meno noto di Francesco, non tanto tra gli addetti ai lavori quanto tra la gente. A livello di marketing e di immagine «è una figura che va ancora costruita del tutto» fanno sapere da Trigoria. A 28 anni, nel fiore della carriera e con gli Europei alle porte, De Rossi sarà l’immagine della Roma. Una squadra romana, romanista, che non ha paura di ricordare il passato guardando però in faccia il futuro.
Baldini è convinto di questo. Appena arrivato a Trigoria qualche giorno fa ha subito parlato con Daniele confermandogli direttamente quello che, a varie riprese, sia Fenucci sia Sabatini gli avevano già detto. Il centrocampista ha annuito e ha ribadito che la volontà è reciproca. È stato lo stesso Baldini a raccontare questa condizione imprescindibile. Una non notizia per qualcuno, una notizia fondamentale per qualcun altro. La differenza in realtà non c’è. C’è, come detto, quella economica. Una distanza importante ma che si può colmare con De Rossi che fa (farà) un passo indietro e la Roma che fa (farà) due passi avanti. Necessari. Perché oltre al romanisticismo, a capitan futuro e alla vena sul collo c’è un discorso tecnico importante che si tende a sottovalutare quando si parla di Daniele:lui è uno dei centrocampisti più forti al mondo. È vero – e lui è il primo a riconoscerlo – che nelle ultime due stagioni il suo rendimento non è stato all’altezza degli anni precedenti, ma adesso De Rossi è forte come non lo era mai stato. È per questo che la Roma non se lo farà scappare. Sempre che lui sia mai voluto scappare veramente.