(A. F. Ferrari) – Oggi arriva Dodò. Il terzino brasiliano giungerà in mattinata all’aereoporto di Fiumicino. A confermare l’indiscrezione, riportata da “Il Romanista” nei giorni scorsi, è stato lo stesso giovane terzino che la scorsa notte su Twitter ha scritto: «Domani sarò in Italia. Inizia una nuova fase della mia carriera e della mia vita. Dopo mesi tristi posso tornare ad essere felice (riferimento al brutto infortunio subito, ndr) e fare quello che mi piace di più. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato la forza di continuare, tutti i tifosi del Bahia e del Corinthians che sono sempre stati molto affettuosi». Dodò ha poi proseguito: «Ora la mia carriera è ad una nuova svolta, sto per andare in Italia, alla Roma, una squadra che ha creduto in me nonostante l’infortunio e che mi ha continuato a cercare. Spero che la mia allegria e volontà sul campo possano rispondere per me a tutto questo impegno. Ringrazio ancora i professionisti ed i fisioterapisti del Timao, sono arrivato al Corinthians dalla porta principale, lasciandomi porte aperte alle spalle. Non dimenticherò mai la casa che mi ha sempre accolto e rispettato. Ora è il momento di prepararsi per la nuova stagione ed impegnarmi al massimo per recuperare il tempo perso. Mi impegnerò sul campo, sono contentissimo di questa scelta. Forza Roma!». E’ entusiasta Dodò come entusiasta è Zeman. Il Boemo non vede l’ora di allenarlo. Il nuovo tecnico giallorosso, fino ad ora, non ha avuto modo di vederlo giocare dal vivo ma dopo aver visto alcuni dvd è rimasto stregato dalle capacità del ragazzo.
CHI È DODO?José Rodolfo Pires Ribeiro – detto Dodò – è un giovane terzino sinistro brasiliano classe ’92. Cresciuto nelle giovanili del Corinthians, nella stagione 2009/2010 sale in prima squadra con cui realizza, all’età di 17 anni, 4 presenze. Nel 2011 viene mandato in prestito al Bahia dove dopo 15 presenze e un gol subisce un bruttissimo infortunio al ginocchio: rottura del legamento crociato. Infortunio che fortunatamente non gli ha precluso la carriera. Il ragazzo è dotato di un eccellente connubio di potenzialità, qualità e costo complessivo dell’operazione. In prestito al Bahia, Dodò ha giocato come esterno mancino in una difesa a 4, cresciuto sul modello tattico brasiliano: difesa mai in linea con esterni in posizione di 10-15 metri più avanzati rispetto alla coppa di centrali. Tra le sue doti principali spiccano sicuramente l’ottima facilità di corsa e una notevole elasticità nelle situazioni di controllo della palla in velocità: l’ottima progressione e la costanza di spinta sulla corsia lo rendono un classico fluidificante brasiliano per quanto alcune caratteristiche lo rendano piuttosto “europeo” nelle fasi di conclusione dell’azione. Dodò è dotato anche di un ottimo fisico – 178 cm per 70 kg -, ma deve comunque aumentare ancora un po’ la sua massa muscolare perché è ancora troppo leggero e poco esplosivo. In patria molti lo descrivono come un giocatore elegante e pulito anche a grande velocità ma poco cattivo e determinato nelle situazioni di contrasto e nel saper azzardare soluzioni che esulino da una certa accademicità. In fase offensiva quindi risulta essere più bello che concreto ma ha ampi margini di miglioramento data la giovane età. Per quanto riguarda la fase difensiva, Dodò rientra nella media dei terzini brasiliani senza esperienza europea: meglio nel recupero immediato della palla che nella collocazione tattica, buono nell’anticipo, meno bene in marcatura. Tecnicamente si tratta di un elemento di grande valore, forse tra i migliori ’92 brasiliani in assoluto – non a caso nel 2010 il Manchester United fu vicino al suo acquisto -, completo nel repertorio, di notevole spessore sia nel tocco che nel controllo e rapidità del gioco di gambe. Nei movimenti senza palla risulta bravissimo nel seguire la manovra e nel prestarsi costantemente come appoggio alla mezz’ala o come sbocco per il cambio di gioco. Caratteristica che fa di Dodò un giocatore adatto alla filosofia zemaniana.