(Corriere dello Sport) – Due gol di Pjanic. Uno invece per Totti – da urlo il suo il cucchiaino – Florenzi, Osvaldo, Marquinho, Bojan, Borriello e Simplicio: 9-0.
La Roma comincia bene la seconda avventura targata Zeman. (…) Nel primo tempo però ci sono state altre indicazioni. A partire proprio dalle scelte fatte al tecnico boemo. Dovute, oltre che ai primi giorni di lavoro in cui ha potuto cominciare ad osservare i suoi, anche alle fatiche che le sedute di allenamento hanno trasmesso nelle gambe di qualcuno. In difesa, a fianco di un Burdisso in grande spolvero e rientrato ormai a pieno ritmo, il giovane Romagnoli, classe ’95, ha dimostrato di avere ottima personalità, al di là di un paio di sbavature. A centrocampo Florenzi ha chiarito il perché della lunga trattativa con il Crotone per riportarlo alla base: attivo, reattivo, ottimo supporto sia in fase difensiva che offensiva, capace di andare in gol con un bel destro dal limite (l’anno scorso ha segnato 11 reti in B). In attacco da segnalare le prestazioni di Bojan, che ha dato subito ragione a chi lo vedeva adattissimo al calcio di Zeman, e di Nico Lopez, gioiello uruguaiano portato a Trigoria lo scorso anno da Sabatini che se crescerà fisicamente potrà lasciare un segno importante, perché tecnicamente è un mezzo funambolo.
EREDITA’ – Una buona eredità Luis Enrique l’ha lasciata: anche Zeman punterà su Taddei esterno basso. Il brasiliano è rimasto in campo più di tutti gli altri. Lui non fatica durante le lunghe corse ed è già in discreta forma. A destra o a sinistra non fa differenza: è stato impiegato su entrambe le fasce. Meglio lui, sicuramente, di Josè Angel e Rosi, ancora in chiara difficoltà: non tanto per i carichi di lavoro affrontati, quanto perché i due esterni hanno mostrato le stesse problematiche evidenziate l’anno scorso, con lo spagnolo in netta difficoltà tecnica e di capacità di decidere, e l’italiano con i soliti vizi che vanificano le buone scelte fatte in precedenza. Sulla sinistra, nella parte finale di partita, è andato Marquinho: la dimostrazione che il brasiliano con Zeman potrà spesso e volentieri partire anche dalla linea dei difensori.