(S. Di Segni) – Fabrizio Iacorossi è preparatore atletico e annovera tra i suoi “clienti” campioni come Francesca Schiavone e Mirko Vucinic.Lo abbiamo interpellato per ottenere una chiave di lettura dei sorprendenti risultati ottenuti da Erik Lamela nei test di Riscone.
L’argentino ha risposto alla sollecitazioni di Zeman con il miglior tempo sulle ripetute da un chilometro. Alla nona, ha fatto fermare il cronometro a due minuti e cinquantasette secondi. Che significa?
«Che il ragazzo è dotato di una capacità aerobica formidabile. Questione di fibre, dopo pochi giorni di ritiro è evidente che si tratti di una componente propria. Si parte dal bagaglio fisico e muscolare, sul quale l’allenatore sta lavorando: esercizi mirati sulla forza (i terribili sacchi, ndr) e sulla corsa, così le due componenti crescono parallelamente. Ora Lamela non deve mollare: se i presupposti sono questi farà un grande campionato».
Le squadre di Zeman spesso hanno subito una flessione nel cuore della stagione. Luogo comune, coincidenza o conseguenza di alcune scelte?
«E’ un’idea obsoleta. Il campionato del Pescara racconta molto da questo punto di vista. Magari è il risultato di piccoli accorgimenti, che riguardano l’alimentazione e la tendenza a non chiedere ai giocatori di forzare al 100% ma di attestarsi su un livello leggermente più basso. Così si è garantito più costanza».
Giocatori come Totti, che si portano dietro qualche acciacco, riusciranno a sopportare tanti sacrifici?
«Al contrario: questi allenamenti lo alleggeriranno e gli consentiranno di sfruttare al meglio la sua struttura. Vedrete, sarà devastante».