Fuma che ti passa…E’ la tipica frase che si direbbe a chi ha un problema e cerca disperatamente di risolverlo. Non possiamo certo rivolgerci così al direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini, accanito fumatore e pieno di grattacapi che nemmeno dieci stecche di sigarette potrebbero risolvere. Be’ tra una sigaretta e un’altra c’e’ una Roma da costruire, una squadra da definire con giocatori pronti, affidabili e magari, se non campioni, ragazzi dall’alto profilo. Sabatini tutto questo lo sa, ed e’, infatti, preoccupato di non poter regalare alla sua piazza e a mister Zeman, calciatori importanti per rendere questa Roma un giocattolo dai meccanismi perfetti. Ma del resto Walter e’ personaggio d’altri tempi, uno che sa’ aspettare il momento giusto per colpire e strappare alla gente applausi e consensi. L’attesa, e soprattutto il lavoro, rendono l’uomo nobile. Solo così il direttore potrà allestire una grande squadra capace di riportare il sorriso sul volto dei tanti tifosi delusi da questo latente immobilismo.
Non e’ facile ideare e costruire un qualcosa di concreto con quattro spicci in tasca: non e’ facile accontentare un maestro di calcio come il boemo, che fa della preparazione un capo saldo e che, invece, si ritrova con il solo Dodo‘ (tra l’altro infortunato) tra i nomi nuovi in rosa in quel di Brunico. Saranno giornate lunghe e complicate quelle del dirigente romanista, momenti salienti, in cui si cerchera’ di risolvere i tanti grattacapi che stanno tarpando il volo del mercato della Roma. Bradley, Tachtsidis, Jung, un qualche mister X e magari un mister Y, sono le grane da risolvere di Sabatini, ma soprattutto sono Pizarro, Borriello, Simplico e Juan, i nomi da piazzare in un calciomercato che non vede vie d’uscita sul fronte cessioni. Non bisogna poi dimenticare “l’affaire Borini“, trattativa che blocca gli acquisti in entrata e che vede Sabatini impegnato a chiudere in fretta con il Liverpool, per poter poi, in un secondo momento, investire per dare a Zeman qualche calciatore da aggregare al gruppo. E poi ancora Greco e Bertolacci, ragazzi che, pur non volendo, intasano le trattative del club capitolino. Agenda folta d’impegni, insomma, quella del ds romanista: una lista di faccende da sbrigare che lo vedra’ vivere giornate senza sosta e fumare cento e più sigarette in cerca di una soluzione al grande rebus del mercato romanista.
Cosa accadrà? Come sarà la nuova Roma? Sono tutte domande pertinenti, ma forse, ancor più logico, sarebbe chiedersi cosa sia successo tra Totti e Sabatini, l’uomo che rappresenta la società in questi giorni in Val Pusteria. C’e chi dice sia uno scambio di vedute, chi, invece, crede si sia inclinato qualcosa all’interno del fragile ecosistema romanista. Tutte supposizioni, magari anche con qualche fondo di verità, ma tutte idee nate dalle confuse giornate che condiscono il ritiro della Roma. Che il capitano volesse una squadra per primeggiare in Italia, e magari in Europa, era noto, ma nessuno si aspettava una presa di posizione così forte verso la nuova proprietà. Del resto Totti ha sempre detto quello che c’era da dire, ci ha sempre messo la faccia per la sua Roma e ha sempre sperato di poter competere ad alti livelli con l’unica maglia della sua carriera. Sabatini tutto questo lo sa’. E’ consapevole che lo sfogo del capitano e’ frutto di una cocente preoccupazione per le sorti del club. Proprio ora il ds dovrà far emergere quella caparbietà che lo ha reso uno degli operatori di mercato più preparati e apprezzati: e’ adesso il momento in cui, sigaretta alla mano, il buon Walter dovrà tirare le somme per capire dove, come e soprattutto quando, agire.
Nicolo’ Ballarin