(A. Ghiacci) – Passano gli anni, ma la storia non cambia. Lui è sempre l’ultimo a entrare, perché «è la nostra storia» . E quando esce dal tunnel, corriccchiando davanti alla Sud, l’applauso è da brividi. Il coro, quello di sempre, anche: «C’è solo un capitano…». La festa della Roma è necessariamente anche quella diFrancesco Totti. E così in un giovedì pomeriggio, caldo come e più del solito in questo luglio, in ventimila si sono ritrovati all’Olimpico per salutare la nuova Roma di Zeman. Hanno risposto sì all’invito lanciato dal club giallorosso: per abbracciare i protagonisti, fare foto, dare e ricevere affetto dall’universo giallorosso, il loro universo.
SUCCESSO – Le immagini dell’arrivo della squadra sono state accompagnate dai boati del pubblico, sistemato tra Curva Sud e Tribuna Tevere. Sugli schermi è stato proiettato anche il filmato di presentazione della Hall of Fame : con la musica di Morricone i brividi sono arrivati automaticamente. Come quelli finali, quando la squadra, su invito dello speaker, si è messa in fila verso i tifosi. Un pallone a testa, da lanciare verso la Sud. L’ultimo? Neanche a dirlo: è stato Totti. «Essere qui per me è un onore, l’ho sempre vissuto così. Queste sensazioni le porterò sempre con me perchè vestire questa maglia è stato il mio sogno fin da bambino. Questa stagione deve essere diversa, dobbiamo provare a fare qualcosa di grande per questa gente che ci segue sempre. I nostri tifosi meritano grande rispetto, dobbiamo onorare questa maglia» .
FESTA – La Roma, dopo la passerella di presentazione e la foto ufficiale in Tribuna Tevere, è scesa in campo per una seduta di allenamento. Corsetta leggera, poi esercizi con il pallone. Sufficienti per notare la buona tecnica dei nuovi Castan e Tachtsidis, due mancini che aumentano la truppa giallorossa di chi gioca col piede sinistro, solitamente dotato di un tocco diverso, più morbido. Oltre a loro anche i giovani Lucca e Romagnoli sono mancini. Castan è grosso, un fisico importante. Tachtsidis anche, dotato di una struttura fisica massiccia, da mediano vero. Anche Lamela, a proposito di mancini, ha fatto sentire la sua voce: «Siamo contenti che i tifosi sono sempre con noi. Sono qui solo per me? No, per tutti, siamo una squadra. Daremo il massimo, faremo di tutto per portare la Roma il più in alto possibile» .
ENTUSIASMO – L’iniziativa della società, nonostante il caldo, ha funzionato. La gente si diverte, dai più grandi fino ai bambini. In tanti hanno risposto all’appello di presentarsi con la maglia ufficiale. A bordo campo ci sono gli ospiti importanti, i cosiddetti vip. Ci sono, poi, i dirigenti. Sabatini, sempre al telefono, Fenucci, Baldini. Anche il direttore commerciale Winterling e un paio di consiglieri di amministrazione, dalla dottoressa Navarra all’avvocato Baldissoni. C’è anche il presidente della Virtus, Claudio Toti.
RIGORI – I tifosi erano entusiasti, soprattutto al momento dei saluti. L’allenamento è finito con una sequenza di rigori. Stekelenburg, Lobont e Svedkauskas si sono alternati tra i pali di una porta più piccola del solito. Il palo di Totti, in quanto ad applausi, è valso un gol. Poi il lancio dei palloni in Sud. E infine proprio il capitano e Lamela, si sono detti pronti a partire per il viaggio negli Stati Uniti: «La tournée? E’ doveroso essere conosciuti in tutte le parti del mondo e avendo una società americana è giusto farsi conoscere anche in America» .