(M. De Santis) – Non è un caso, è il caos. Il futuro di Mattia Destro è un intrigo da romanzo giallo. E il presidente del Genoa Enrico Preziosi, in nottata annuncia: «La trattativa è arenata, ormai ci vuole un miracolo per sbloccarla. Credo che Mattia rimarrà al Siena, sono nauseato». Difficile capire cosa stia succedendo. Il Genoa è d’accordo con il Siena per riprendersi tutto il cartellino per 7 milioni più la metà del portiere Lamanna e con la Roma per rivenderglielo in prestito a 5 milioni con un diritto riscatto obbligatorio fissato a 7 più le comproprietà di Piscitella e Verre, che poi verrà girato in prestito proprio al Siena, e una mezza promessa più in là per Borriello. Il problema vero e proprio non è la piccola e risolvibilissima differenza (300mila euro) che balla ancora tra la richiesta d’ingaggio dell’attaccante e la proposta della Roma (un quinquennale da 1,5 milioni netti per la prima stagione a salire fino ai 2 e rotti per l’ultimo anno più i soliti e ricchi premi e bonus del caso), nemmeno la molto più lauta commissione promessa dalla Juventus ai procuratori Contratto e Vigorelli, ma la confusione nella testa di Destro.
L’attaccante marchigiano, infatti, è stordito e spiazzato da tutto quello che sta accadendo e non sa cosa fare. Anche perché le continue telefonate ricevute nelle ultime ore dai piani alti juventini non hanno fatto altro che mischiargli ulteriormente le idee. La Juve non lo molla e gli consiglia di prendere tempo, ma dall’altra parte ci sono Genoa e Siena che sono irremovibili e vogliono spingerlo solo verso la Roma. Il Siena, come dimostra la lunga chiacchierata di ieri tra il calciatore e il ds Antonelli, un pochino più con le buone e il Genoa un pochino più con le cattive. «Destro va alla Roma o resta al Siena» è la linea intransigente adottata dalla società rossoblu e ribadita anche nelle ultime ore, durante una serie di telefonate roventi, dal ds genoano Capozucca ai procuratori Contratto e Vigorelli. Anche perché la Juve ambisce “solo” alla metà senese del giocatore: troppo poco per Preziosi. Destro, però, è confuso, non vuole ancora dire di sì alla Roma, cincischia e vuole schiarirsi le idee. La decisione, comunque, dovrà arrivare in tempi brevi. Magari a ore, ma non è da escludere che il Destro dubbioso possa prendersi un weekend sabbatico per sciogliere le sue riserve. La Roma, nonostante tutto, resta ancora in vantaggio. Anche perché ieri Sabatini è stato quasi tutto il giorno in compagnia dei dirigenti genoani Capozucca e Zarbano: prima a Trigoria, poi in un pranzo durato quasi due ore nel solito ristorante dell’Eur (lo Shangri La Corsetti) e dopo nuovamente al Fulvio Bernardini per ratificare una bozza dell’accordo già raggiunto da qualche giorno (ma condizionato ai voleri di Destro). In serata, poi, Capozucca e Zarbano hanno fatto lo stesso anche con il Siena. Manca solo l’assenso o il dissenso del giocatore al centro della telenovela dell’estate. Non un particolare da poco. Sabatini, intanto, è riuscito a piazzare Greco (di nome e di fatto) a titolo definitivo all’Olimpiacos: cartellino ceduto gratuitamente, alla Roma arriveranno dei bonus e una percentuale sull’eventuale vendita futura mentre lunedì il centrocampista sarà ad Atene per le visite mediche e per firmare un triennale. Per Piris, passando al mercato in entrata, c’è già l’accordo: Sabatini deve solo alzare il telefono e chiamare l’agente del paraguaiano, rimasto a Roma in attesa di comunicazioni. Non succederà per Julio Cesar: la Roma si tiene stretta il suo Stekelenburg