(R. Maida) – Ha perso, ha capito, ha ammirato. Brendan Rodgers non si lascia trascinare dalla logica del risultato dopo la sconfitta con la Roma. Anzi, aveva messo in preventivo un’inferiorità più evidente viste le mille assenze e la preparazione approssimativa.«Il Liverpool aveva giocato solo un’amichevole prima di andare a Boston – spiega – non poteva essere al top. Sono invece soddisfatto di come i nostri giovani hanno tenuto testa a una squadra esperta come la Roma. Abbiamo creato tante occasioni da gol e siamo rimasti in partita fino alla fine. Di più non potevamo fare».
IL MITO Gli è piaciuto lo spirito del suo gruppo, che aspetta Gerrard e Suarez, Borini e Reina, ma intanto fa i complimenti agli avversari: «La Roma è davvero organizzata e piacevole da guardare. Quando hai campo un giocatore come Totti, che è una leggenda del calcio, è tutto più semplice. Ma anche gli altri giocatori, come Bojan, hanno dimostrato disciplina e qualità in campo». Rodgers si riconosce nella mentalità di Zeman, al di là del 4-3-3 in comune: «I moduli sono numeri. Ma la ricerca del gioco e del calcio offensivo ci accomunano, absolutely. Tutti e due amiamo il pressing alto e il recupero del pallone finalizzato alla verticalizzazione veloce. Anche noi stiamo andando in questa direzione. Naturalmente però in questo momento ci mancano i giocatori-chiave, che ci permetteranno di fare un salto in avanti».
GLI ITALIANI Borini, che lui ha lanciato allo Swansea, rafforzerà il Liverpool nei prossimi giorni, anche se non potrà giocare sabato l’ultima partita del tour contro il Tottenham di Villas Boas. «Fabio è un giocatore fantastico, i tifosi di Anfield lo apprezzeranno». Più cauta la valutazione di Aquilani, che al Fenway Park ha giocato benino ma con il mercato aperto rimane sotto esame: «Ci siamo parlati. E’ noto che sta lavorando con grande impegno. Le mie porte sono aperte per lui, che non ha avuto un periodo felice in Inghilterra negli anni passati. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, devo osservarlo con attenzione negli allenamenti».(…)