(M. CECCHINI) – Se 14 goleador vi sembrano pochi siete autorizzati a non leggere questo articolo. Evidentemente, il vostro è calcio marziano, fatto di porte larghe quanto crateri e difensori in perenne libera uscita. Qui sulla terra, invece, il vero extraterrestre sembra essere quell’uomo fumante che oggi riprenderà potere a Trigoria. Si chiama Zdenek Zeman è la sua missione è solo una: far segnare il più possibile.
Tris Nessuna sorpresa, perciò, che nelle sei amichevoli finora disputate dalla Roma — per inciso, tutte vinte — siano andati in gol appunto quattordici marcatori diversi. Come dire, al di là della robustezza dei test (ma Rapid Vienna, Liverpool ed El Salvador non erano poi così malaccio — ciò che colpisce è proprio il numero così alto dei giocatori che hanno avuto la possibilità di andare in rete. L’elenco, perciò, va sgranato subito: Pjanic, Osvaldo, Bojan (3 gol), Florenzi (2), Totti, Marquinho, Simplicio, Borriello, Burdisso, Nico Lopez, Pizarro, Tachtsidis, Lamela e Bradley (1). Colpisce l’immaginazione il tridente virtuale che guida questa (assai provvisoria) classifica. Se la presenza di Osvaldo, da capocannoniere giallorosso nella scorsa stagione, non sorprende più di tanto, sono da sottolineare invece gli acuti di Pjanic e Bojan. Certo, il bosniaco è andato a segno nelle amichevoli più semplici, ma non è sfuggito il meccanismo che lo ha portato spesso a concludere in porta. Soprattutto quando Totti è stato impiegato sul lato sinistro dell’attacco, i movimenti fatti dal capitano — che tende ad accentrarsi sulla trequarti per fungere da rifinitore a beneficio dei tagli dei compagni — favorisce proprio gli inserimenti di Pjanic, che così si è trovato spesso più vicino alla porta.
Bojan rinato Il terzo della lista, se non stupisce, quantomeno tranquillizza. Ovvero, che Bojan sia attaccante capace di giocare al pallone non è una novità. Strano, però, era il fatto che la scorsa stagione sia stato tra i giocatori più deludenti del nuovo corso, pur essendo esplicitamente voluto da Luis Enrique, che al Barcellona aveva avuto modo di conoscerlo bene. Con Zeman, però, lo spagnolo sembra rinato. Trova la porta con continuità e, soprattutto, sembra più a suo agio in una manovra fatta di verticalizzazioni rapide piuttosto che nella ragnatela di «Lucho». Tra l’altro, Bojan a volte in amichevole è stato utilizzato anche come attaccante centrale, cosa che gli consente di affinare le sue doti realizzative. Tagli Irdning Ma la Roma è un cantiere, tant’è che per il ritiro di Irdning, che comincerà domani, probabilmente sia la vecchia guardia (Pizarro, Borriello e Perrotta), sia alcuni pronti all’addio (Josè Angel) potrebbero restare a Trigoria. Decideranno tutto Zeman e il d.s. Sabatini stamattina. Una cosa è certa: chiunque sarà inserito avrà come sempre la priorità di valorizzare il gioco d’attacco. La giostra del gol, d’altronde, ha le sue regole.