L’Associazione Italiana Roma Club dà il benvenuto al nuovo Roma Club Arese dedicato a Marco Delvecchio. Di seguito la lettera scritta dal presidente del club, Umberto Mazzola.
Cosa è Roma? Difficile spiegarlo a chi non ha nel cuore quello che sentiamo noi che viviamo lontano dalla nostra città, non è solo un senso di nostalgia, ma qualcosa che va al di là perché noi siamo tutto quello che duemila anni di storia hanno accumulato attraverso le gesta e i personaggi che ci hanno preceduto.
Una parte, seppur breve e recente, di questo percorso è sicuramente legato alla nostra squadra del cuore che rappresenta perfettamente l’immagine della nostra città.
E sapete cosa è meraviglioso? E’ ritrovare lontani da Lei tante persone che sentono quel legame in fondo all’anima e non aspettano altro che poterlo esternare e condividere con le persone che li circondano.
Questo è quello che è accaduto ad Arese, un piccolo paese di ventimila anime, ricordato più per essere la sede dell’Alfa Romeo che per altro, dove per caso un giorno entrando in una Enoteca, la “Vineria delle Corti “, mi sono imbattuto in un covo nascosto di Romanisti, a partire dal proprietario, Giovanni Avanzo.
Cominciando a parlare con lui ci siamo resi conto che c’erano molti Romani e non, che tifavano Roma e sarebbe stato un piacere quello di poterci riunire tutti insieme per vedere le partite, gioire o soffrire, ma comunque sempre amare la nostra Roma; ed allora lanciata l’idea della costituzione di un Roma Club, dedicato a Marco Delvecchio, per i meriti acquisiti in tanti anni di Roma e soprattutto per i suoi gol alla ”Lazie“, ci siamo ripromessi di accogliere, stavolta in maniera ufficiale, tutti coloro che amano per Cittadinanza o per simpatia quello che la Roma rappresenta oggi nel panorama del calcio Italiano e cioè pulizia morale e assenza di compromessi.
Partiamo piccoli, ma certi che con l’aiuto dell’AIRC, dell’A.S. Roma e quello dei successi che ci aspettano a livello sportivo, riusciremo a risvegliare l’amore per la Roma in tutti coloro che nascostamente lo covano nei loro cuori.
Fonte:_associazioneitalianaromaclub.it