Terminata da poco la seduta mattutina di allenamento in quel di Irdning, ora è il momento della consueta e quotidiana conferenza stampa di un calciatore giallorosso. Oggi è il turno di uno dei nuovi, Ivan Piris, giovane terzino paraguayano arrivato alla corte di mister Zeman da poco più di una settimana.
La conferenza stampa è introdotta dal ds Walter Sabatini: “E’ un giocatore con tanta esperienza nonostante l’età che ha giocato tante gare in Libertadores. L’abbiamo preso in prestito con opzione per il prossimo anno per fargli ricoprire la fascia destra”.
Sabatini parla anche di una possibile cessione di Daniele De Rossi: ”
“Non ho detto che non è incedibile, ho fatto un rilievo che riguarda tutto il calcio, che se si conceretizzasse un’offerta mostruosa la ascolteremo ma non si concretizzerebbe. La cifra per De Rossi è più alta sicuramente di quello che i Della Valle chiedono per Jovetic”.
Ecco le parole del laterale destro:
Come è nata questa trattativa con la Roma?
“E’ stata una buona proposta quella della Roma. Ce ne era anche una di un’altra squadra europea ma quella della Roma era un’offerta migliore. Ora sono qua per fare bene”.
Chi ti ha colpito di più dei tuoi compagni?
“Tutti sappiamo che Francesco Totti è un punto di riferimento, è un gran giocatore e uno dei migliori visti nella mia breve carriera. Ma anche Lamela e Burdisso, per me è un onore condividere lo spogliatoio con loro”.
Il tuo ruolo e le tue caratteristiche?
“Sono un buon marcatore, rapido, che cerca di coordinare l’esperienza acquisita con la velocità. Cerco sempre di lavorare al massimo e migliorarmi. L’anno scorso in Brasile mi ha insegnato a giocare in attacco”.
La Roma sta cercando di diffondere il marchio a livello mondiale. in Paraguay che tipo di richiamo c’è del brand Roma, si vedevano le partite?
“La Roma è sempre stata molto conosciuta in Paraguay come nel mondo, è un grande club, una delle migliori del continente. Attraverso questa campagna acquisti sarà ancor più conosciuta e il marchio crescerà”.
Sul tuo utilizzo dei social network e dei nwe media?
“A tutti oggi piace internet e i social network. Ma ho un figlio di 11 mesi e mi piace trascorrere del tempo con lui e mia moglie”.
Cesare Maldini mi raccontò che i giocatori paraguaiani erano molto più adatti al calcio italiano rispetto ad esempio ai brasiliani, perchè sono molto tenaci e pensano poco allo spettacolo e molto alla concretezza. Tu ti riconosci in questo tipo di ritratto?
“Sì, il calcio paraguaiano in effetti si caratterizza per la dedizione e la grinta grazie alla quale magari possiamo sopperire a una mancanza di tecnica. Se a questo aggiungiamo l’esperienza, come nel mio caso, di un anno in Brasile, credo che potrò diventare un giocatore più completo e spero di fare il massimo”.
Ti aspettavi un allenamento così duro con Zeman? L’hai mai fatto in vita tua una preparazione cosi complicata?
“All’inizio sì, credo che il primo e il secondo giorno ho fatto un po’ di fatica. Ma adesso sto sempre meglio, sto affrontando bene la parte fisica, questo è il mio terzo anno da professionista ed è il secondo anno che faccio un lavoro del genere”.
Una Roma ‘stretta’ nel reparto difensivo, sei d’accordo? Servono rinforzi? Cosa ti aspetti dalla tua prima avventura in Italia?
“Sono scelte che spettano alla società e alla dirigenza. L’obiettivo? Lo stesso di tutti, sono qui per vincere e fare la storia. Tutti mi stanno aiutando, sono contento di stare qui, abbiamo grandi possibilità per lo scudetto, abbiamo una grande squadra e grandi calciatori”.
Zeman notoriamente vuole terzini che spingono molto. Come ti trovi a giocare in attacco rispetto alla fase difensiva?
“Non ho avuto modo di palrare con il mister. Sulla spinta sulle fasce dipende anche dal calciatore sull’altra fascla, nell’altra partita c’era Balzaretti e sono rimasto dietro, la sqaudra ha bisogno di equilibrio e quindi a seconda delle situazioni modificheremo il nostro gioco”.
Balzaretti ti sta aiutando? A chi ti ispiri?
“Si, condiviamo la stanza, parla anche un po’ di spagnolo perchè aveva al Palermo un altro compango paraguaiano e mi aiuta nella traduzione. Mi ispiro a Francisco Arce, nazionale paraguaiano e un gran giocatore. Un altro è Javier Zanetti, un esempio da ogni punto di vista, mi piacerebbe fare la sua stessa carriera”.
Quali problemi hai avuto al San Paolo?
“Al San Paolo ho vissuto due tappe, la prima molto buona, la seconda un po’ meno. Dopo la sosta avevo iniziato bene, poi ho avuto un infortunio di un mese e ho fatto fatica a recuperare. Qui per me inizia una nuova avventura, sono sicuro che tutto andrà bene”.
Dai nostri inviati a Irdning Emiliano Di Nardo e Angelo Papi