(S. Agresti) – Il Manchester City è in pressing: vuole De Rossi.Scelta intelligente da parte di Mancini, al quale manca soprattutto un grande centrocampista per completare una squadra stratosferica. L’offensiva, dunque, è estremamente decisa: sarà anche decisiva? Ce lo diranno questi ultimi giorni di mercato. Il calcio italiano, e non solo i tifosi giallorossi, si augura che la Roma respinga l’assalto dello sceicco. La partenza di De Rossi sarebbe un danno enorme per tutti. Per Zeman e per gli americani che perderebbero un campione eccezionale e un simbolo della città e della società, ma anche per tutto il nostro movimento.
E’ vero, ormai abbiamo fatto l’abitudine a veder partire le stelle più o meno luminose del nostro campionato. Ci siamo convinti che, per competere con inglese e spagnoli, dobbiamo affidarci ad altre qualità: programmazione, idee, competenza. Del resto solo in questa estate abbiamo visto volare via Ibra, Thiago Silva, Lavezzi e Verratti, Borini e probabilmente anche Ramirez. Ma De Rossi sarebbe la botta più grossa, perché è italiano, è un simbolo della Nazionale (a Ferragosto ne è stato il capitano e ha segnato all’Inghilterra) è nel pieno della maturità.
La Roma, ne siamo certi, rispetterà la parola e cederà soltanto di fronte a un’offerta irrinunciabile. Già: ma come qualificarla? Il Ds giallorosso Sabatini, con un evidente eccesso ma in modo utile a rendere l’idea, ha parlato di cento milioni di euro. E’ chiaro che De Rossi sarà venduto anche a molto meno. Perché l’eventuale partenza del campione romano possa essere compresa dalla gente, è comunque indispensabile che la cifra incassata dalla società – diciamo così – esagerata. Non una “normale” valutazione di mercato, insomma, ma molto di più. Soldi necessari per acquistare calciatori di grande livello per rafforzare un centrocampo che senza De Rossi, sarebbe devastato: soldi indispensabili anche per digerire l’addio a un caampione, un punto di riferimento, a una bandiera. Una cifra esagerata, sì. Come sono stati i 62 milioni sborsati dal Psg per Ibra e Thiago. Come non sono, non possono essere i 20 di cui si parla per De Rossi.