(L. Valdiserri) – Tre gol fatti e zero incassati, la nona vittoria su nove amichevoli, un solo pericolo corso (uscita di Stekelenburg al 15’, che rischia rigore ed espulsione su un avversario in probabile fuorigioco), Destro eOsvaldo ancora in gol, Bradleytuttofare (interno, centrale, bomber con un colpo di testa), il debutto di Dodò (intraprendente nei 5′ finali), la sensazione fortissima che Daniele De Rossi sarà sempre e solo della Roma. Non si poteva chiedere molto di più a Roma-Aris e, allora, per dovere di cronaca, è forse più utile cercare quello che non funziona ancora, in vista di Roma-Catania, domenica sera, all’Olimpico.
Nell’ordine: 1) la fascia sinistra (Balzaretti, Pjanic, Totti) funziona assai meglio di quella destra (Piris, Bradley, Lopez); 2) Totti ha giocato bene ma non ha segnato; 3) Lamela in panchina potrebbe essere un segnale un po’ preoccupante; 4) placatosi un attimo il tormentone De Rossi, ecco subito quello Bojan. Il presidente del Genoa, Preziosi, ha detto che la Roma glielo ha offerto ma che a lui non interessa. Chi vivrà, vedrà. C’è tempo fino al 31 per sussurri e grida. Le gambe sono ancora pesanti, ma le soluzioni a disposizione di Zeman sono tante. Florenzi fuori sembra uno spreco, ma Bradley e Pjanic hanno fatto in pieno il loro dovere. Stek è il titolare, Piris e Castan danno solidità al reparto, Marquinhos sta per arrivare. Da domenica si fa sul serio.