Molti sono stati i contatti di “mercato” fra Novara e Roma fin dagli anni Venti quando il mediano azzurroRAFFAELE D’AQUINO(classe 1903), pugliese di origine, passò dal Novara ai giallorossi, allora squadra ambiziosa guidata dai nazionali Bernardini e Ferraris IV.
D’Aquino aveva debuttato molto giovane con gli azzurri, ai tempi di Meneghetti, Patti, Reynaudi e del portiere ungherese Feher. Si era subito imposto per il suo gioco autoritario emolto determinato, attirando l’attenzione della Roma che lo acquistò nell’estate del 1928.
Con il Novara D’Aquino aveva giocato una cinquantina di partite con nove reti; a Roma fece furore con diversi anni di permanenza, 115 partite e un gol. Era la Roma del cannoniere fiumano Volk.
D’Aquino concluse la sua carriera agonistica giocando con Pisa, Grosseto e Pontedera. E poi tentò l’avventura come allenatore a Siracusa e Cagliari, senza troppa fortuna.
Il secondo giocatore del Novara molto importante che approdò alla Roma fu il capitano degli azzurri anni 30-40 EDMONDO MORNESE, successore di Meneghetti, e leader carismatico della squadra. Un centromediano all’antica che guidava la squadra in modo autorevole con 332 presenze e 11reti, in quasi quindici anni di attività con la maglia azzurra.
Un autentico personaggio nella storia del Novara calcio che passò alla Roma nell’estate del 1941 dopo una burrascosa retrocessione della squadra azzurra. Richiesto personalmente dall’allenatore dei giallorossi, l’ingegnere austriaco Alfred Schaffer che aveva conosciuto e apprezzato Mornese quando allenava il Novara.
Con la maglia azzurra, Mornese aveva anche conquistato la Nazionale B nel 1936 in occasione di Italia-Svizzera, giocata proprio sul campo del “Littorio” novarese.
Ebbene, Mornese alla sua prima stagione alla Roma condusse la squadra alla conquista del primo scudetto: un autentico trionfo, osannato da tutta la stampa del tempo e soprattutto dai tifosi impazziti per quell’incredibile successo.
Edmondo Mornese (classe 1910, morto d’infarto nel 1962) restò a Roma soltanto un’altra stagione, quella 1942-1943, e poi tornò a Novara perchè nel frattempo erano stati sospesi i campionati causa la guerra.
Terzo giocatore importante del Novara che è passato alla Roma è il terzinoLEONARDO MENICHINI (classe 1953), uno degli acclamati protagonista di quel Novara 1975 che mancò di un soffio la promozione in serie “A”, causa lo sconcertante “scippo” di Catanzaro.
Menichini, toscano di Ponsacco, era cresciuto nel vivaio della Fiorentina, e poi aveva realizzato le prime esperienze con Empoli, Romulea e Verona. Giunto a Novara come difensore promettente, si imponeva come terzino autoritario e deciso, una vera colonna della difesa azzurra.
Giungeva alla Roma nel 1976 giocando due campionati con 52 presenze.
Menichini continuava la carriera a Catanzaro, Ascoli, Triestina per un totale in serie “A” di 202 partite.
Ad Ascoli conosceva l’allenatore Mazzone e stabiliva con lui un rapporto di amicizia e di collaborazione tecnica: restava con il mitico allenatore romano per ben dieci anni come suo fedelissimo “secondo”. Poi, per sviluppo naturale, Leonardo Menichini si metteva in proprio e ha allenato via via, con ottimi risultati, Ancona, Torres, gli albanesi del Tirana, Livorno, Lumezzane e Crotone, ove attualmente lavora.
Per concludere, anche la Roma ha dato alcuni giocatori al Novara, in primis l’ala Petisso Pesaola (che presenteremo quando il Novara riceverà il Napoli), il serbo Arangelovich e altri di minore caratura negli anni Settanta.
Fonte: oknovara.it