(P. Torri) – Ricordate Kameni? Sì, bravi, il portiere dell’Espanyol che, più o meno un anno fa, si presentò all’aeroporto di Barcellona pronto per fare il check-in direzione Fiumicino per diventare il portiere titolare di Luis Enrique. Quella carta d’imbarco non l’ha mai fatta. Un po’ perché il suo nome servì a Walter Sabatini per sedersi con una briscola in più al sempre caro tavolo dell’Ajax per Stekelenburg. E un po’ pure perché il nome dell’atletico (e basta) estremo difensore del secondo club di Barcellona, fece storcere la bocca a molti, nella consapevolezza che l’arrivo di Kameni tutto avrebbe fatto meno che dare stabilità a un ruolo che, da anni, in casa giallorossa è più un onere che un onore. E così arrivò l’olandese con tanto di etichetta da portiere vice campione del mondo.
Vero, non è che la prima stagione dell’orange in Italia, sia stata un successo di quelli da tramandare ai posteri, ma oggi, metterlo in discussione, con tutto il rispetto che si deve a una richiesta zemaniana, per un ventiquattrenne uruguaiano, ci sembra perlomeno un azzardo. Non vogliamo millantare, sia chiaro, questo Goicoechea non l’abbiamo mai visto giocare, ma il fatto che non sia nella nazionale uruguaiana dove il titolare è Muslera, pure qui con tutto il rispetto, che da queste parti non è che abbia lasciato tracce indelebili, il sospetto che la Roma possa indebolirsi in un ruolo chiave, ci sta tutto. Pronti a smentirci, sia chiaro pure qui, nel caso Goicoechea si rivelasse un nuovo Zamora.
Tutto questo, poi, sta succedendo quando ormai mancano appena tre giorni alla prima partita di campionato. E allora ci sembra sempre più un’operazione che non ha rispetto di tutto quello di buono che la società ha fatto in questa campagna acquisti. C’è il rischio concreto di dare una letale ridimensionata a un mercato in entrata (quasi) perfetto. Se poi, la questione di un eventuale addio a Stekelenburg, dovesse essere legata a conti economici che devono tornare, ci sarebbe poco da obiettare. Se non ricordando alla dirigenza giallorossa che ci sono altri giocatori (Borriello, Julio Sergio, Perrotta, Bojan) che si possono salutare in virtù del dio bilancio. Ecco perché noi tifiamo che Goicoechea percorra le stesse tracce lasciate da Kameni.