(A. Pugliese) –Otto presenze stagionali. Anzi, meno. Otto tempi da 45 minuti e poi Marquinhos sarà un giocatore tutto giallorosso. Considerando la situazione attuale (al centro) della difesa giallorossa, non è difficile che quella soglia venga raggiunta presto, molto presto. «Volevo giocare in un grande club europeo e la Roma lo è, ecco perché ho voluto a tutti i costi questo trasferimento», dice lui. Diciotto anni appena compiuti e un futuro — dicono — da protagonista assoluto. «Mi ispiro a Thiago Silva[…]».
Profilo Ma, a conti fatti, che giocatore è davvero Marquinhos? «Nelle giovanili del Corinthians ho cominciato da centrocampista, ma quasi subito sono stato arretrato in difesa. Le mie qualità? Ho un buon senso della posizione, visione di gioco, rapidità e recupero molti palloni». Al Corinthians era destinato a fare il quarto centrale, a Roma è sbarcato con il papà e presto lo raggiungerà anche il fratello (ex calciatore in Brasile). «L’interesse della Roma mi ha stupito, se pensiamo alle partite che ho giocato — ammette lui —. Ma le caratteristiche che ho sono proprio quelle che cercava la squadra ed il mister, ecco perché sono qui». Già, il mister. Alla fine è stato proprio Zeman a spingere tantissimo per averlo. «Il mister mi ha convinto: mi ha detto che gli sarebbe piaciuto poter contare su di me, che mi apprezzava e che l’Italia sarebbe stato un passo importante per la mia carriera».
Fiducia Se lo augurano un po’ tutti, a partire da chi pensa che partire con due ragazzini (Romagnoli e Marquinhos) alle spalle di Burdisso (che viene da un infortunio gravissimo) e Castan (che è nuovo e dovrà comunque adattarsi) sia un azzardo. «Io voglio ritagliarmi uno spazio importante qui, avere compagni di squadra del calibro di Totti e De Rossi è un piacere […]»