“C’è sempre un’altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio e che male c’è in questo? Anzi è piuttosto confortante se ci pensi…”. Così diceva Paul, protagonista del celebre film Febbre a 90. Un’altra stagione. Un’altra stagione come quella che è iniziata ieri sera. Una stagione che tutti aspettavamo da tempo. Perchè da maggio a settembre senza calcio, quello vero, per gente come noi che vive di Roma è pesante. Pensate ad un uomo al quale viene tolto il cibo per 4 mesi o poco meno. Ecco, per noi la Roma è la stessa cosa. Un qualcosa difficile da capire, che forse può capire solamente chi ci sta dentro. E ieri sera la voglia di tornare a casa era tanta. Salire quegli scalini, fermarsi in cima per qualche secondo, trattenere il respiro, restar fermi qualche secondo e poi lasciarsi andare ad un sospiro che vuole dire a te stesso “Ben tornato a casa” mi ha ricordato la prima volta. La prima volta sì, perchè tifare la Roma è come fare l’amore ed il boato della curva al gol è l’orgasmo più intenso che si possa raccontare. A casa, sì, perchè per chi sta lì la curva non è solamente un settore, è una casa, è un posto in cui vorresti vivere 24 ore su 24, accanto agli amici di mille battaglie, su quei seggiolini che se potessero parlare non smetterebbero di raccontere emozioni e storie di passione. Storie e sentimenti veri, quelli allo stato puro, puliti, liberi e disinteressati. Roba per pochi romantici, per cui la Roma viene prima di tutto e tutti. E ieri sera si è ricominciato alla grande. La Sud ci ha messo pochi minuti a scaldarsi ed a tirar fuori la voce. Una voce che si è trasformata in boato al gol del pareggio di Osvaldo. Un boato incessante, colorato da torce e fumoni, da bandiere e sciarpe, che misto alla voce di 15.000 persone ha spinto come un tornado quei ragazzi verso un pareggio all’ultimo secondo. Un pareggio che a noi va bene lo stesso, perchè la vittoria che conta, quella sugli spalti, ce la siamo portata a casa. Una vittoria dedicata a chi non poteva esserci a causa di leggi “bastarde”, a chi ci a lasciati con la Roma nel cuore, ad Antonio ed infine a tutti noi, che domenica dopo domenica, vittoria dopo vittoria, sconfitta dopo sconfitta, ci siamo sempre stati, ci siamo e sempre ci saremo. “Il meglio deve ancora venire”…carica ragazzi!
A cura di Edwin Iacobacci