(repubblica.it) – Tra processi e polemiche il campionato di calcio è partito come da calendario nell’ultima domenica di agosto. E già questo può essere visto come motivo di soddisfazione da parte dei vertici federali dopo un’estate vissuta all’insegna dello scandalo calcioscommesse, delle inchieste e delle sentenze (sportive ma non solo).
ABETE: “SITUAZIONE COMPLESSA, MA EVITATO CAOS” – “Siamo in una situazione complessa, ci sono ancora indagini in corso da parte delle procure. Con tutte le difficoltà, i campionati sono cominciati regolarmente – sottolinea Giancarlo Abete, presidente della Figc, ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ dopo la prima giornata di Serie A e Serie B – anche se certi episodi non devono più ripresentarsi. Ci possono essere sviluppi delle indagini a Cremona, Bari, Genova. La procura federale opera sulla base della documentazione validata dalle procure della Repubblica. Ci saranno percorsi che ci accompagneranno in questa stagione, è noto, ma si è riusciti a governare una fase che poteva diventare caotica”.
“CONTE? DIRITTO DI CRITICA MA RISPETTANDO I RUOLI” –Antonio Conte, allenatore della Juventus, è stato squalificato per 10 mesi per omessa denuncia. La sanzione si riferisce a fatti legati al periodo in cui il tecnico guidava il Siena. Conte ha criticato aspramente l’operato della giustizia sportiva. “Bisogna mantenere il diritto di critica all’interno di una logica di responsabilità e di riconoscimento e rispetto dei ruoli – dice il numero uno federale ripetendo concetti già esposti in passato -. La federazione ha il diritto-dovere di rispettare le regole, garantire l’indipendenza degli organi di giustizia e questo sta facendo, poi si possono criticare gli organi di giustizia nelle sentenze e non nella loro funzione. C’è delegittimazione solo se si svolge una funzione diversa da quella che si deve svolgere”.
“GIUSTIZIA MIGLIORA CON PROPOSTE NON PROTESTE” – La giustizia sportiva è migliorabile? “Tutto è migliorabile, non esistono sistemi perfetti: la giustizia sportiva deve operare nell’ambito di un contesto internazionale, si può fare uno sforzo per migliorare, però ancora di più si deve migliorare nel versante etico-comportamentale, il progresso che ci può essere deve essere frutto di proposte e non di proteste. Se la giustizia può migliorare del 10, 20 o 30%, la qualità dei comportamenti può migliorare del 300% migliorabile – osserva Abete ripetendo le parole pronunciate già venerdì, a Coverciano, nella conferenza di chiusura dei raduni arbitrali della Can A e B – Non si parli di giudici tifosi e si dia luogo alla proposta e non alla protesta”.
“CON ARBITRI DI PORTA SI RIDUCE MARGINE D’ERRORE” – Quindi l’analisi del massimo dirigente del calcio italiano, ai microfoni di Radiouno, si sposta sulla prima novità di rilievo della stagione appena iniziata: i giudici di porta. “Si tratta di una novità importante, testimonia la volontà di tutto il mondo del calcio di fare il massimo per creare le migliori condizioni in campo e garantire la massima attenzione – il giudizio di Abete -. Tutto questo consentirà anche omogeneità con ciò che già succede in Europa. Ci sarà una fase di rodaggio, gli errori ci saranno sempre, come è accaduto agli Europei, ma saranno meno. Con gli arbitri addizionali, tutti tesserati in attività, l’errore non può essere cancellato ma il margine diminuisce”.
“PANCHINE LUNGHE OPPORTUNITA’ MA NON OBBLIGO” – Anche le panchine lunghissime, con la possibilità di avere accanto al tecnico 12 giocatori, hanno caratterizzato l’avvio del campionato di Serie A 2012-2013. “Le panchine lunghe costituiscono un opportunità che può essere gestita positivamente, ma non un obbligo – ribadisce il presidente della Figc -. In questo modo c’è la possibilità di valorizzare i giovani, portarli in panchina e magari avere più opportunità di farli esordire. La Lega di B e la Lega Pro hanno deciso di non utilizzare, almeno in questo periodo, questa facoltà perché stanno lavorando su un numero contenuto delle rose. E abbiamo visto che anche in Serie A non tutti si sono presentati con 12 giocatori in panchina: è un’opzione che garantisce maggiore scelta. Però è meglio che spedire un professionista in tribuna dando più possibilità di scelta a un allenatore”. La novità non nasconde comunque i problemi. “Le rose sono eccessive e penso che molti se ne siano resi conto, basta leggere le dichiarazioni dei dirigenti in sede di mercato. Tutti dicono che bisogna sfoltire, si sta lavorando: come il Paese, il calcio sta facendo una profonda riflessione – conclude Abete – per evitare situazioni non più gestibili in termini di bilancio”.
Fonte: repubblica.it