Dovrà iniziare da capo il 12 gennaio 2012, dinnanzi a un nuovo collegio giudicante, il processo nei confronti di Diego Armando Maradona che vede l’ex campione argentino indebitato con il fisco italiano per 38 milioni di euro. Nel corso dell’udienza che si è tenuta oggi, infatti, la commissione tributaria partenopea, presieduta da Gaetano Annunziata, ha accolto le eccezioni difensive del legale di Maradona, l’avvocato Angelo Pisani, e vista l’astensione dichiarata dal giudice relatore Vanore, ha disposto che il processo venga nuovamente celebrato dalla prima udienza. Il legale del ‘pibè e docente di processo tributario all’Università Parthenope ha annunciato che chiederà una nuova sospensiva: per Pisani, infatti, Maradona sarebbe una delle tante vittime delle cosiddette «cartelle pazze» di Equitalia. «Se Maradona, nel 1988, avesse ricevuto la regolare notifica della originaria cartella esattoriale – ha spiegato Pisani – avrebbe potuto esercitare ogni diritto di difesa e dimostrare che la pretesa del fisco non era legittima». «Oggi, nonostante le varie violazioni nella procedura di riscossione e la prescrizione già maturata nel 1999, ovvero prima della notifica degli ulteriori avvisi di mora, – dice ancora il legale del ‘pibe de orò, Equitalia pretende da Maradona oltre 38 milioni di euro senza specificare il perchè di tale somma. Di questi, però, – secondo Pisani – soltanto poco più di 13 milioni sono di tasse risalenti agli anni ’88, ’89, ’90, mentre il resto, circa 26 milioni di euro, sono l’assurda conseguenza di generici ed incontrollati interessi, sanzioni e spese sempre crescenti dagli anni 1988/89».